Donazione di Costantino
falso documento storico che giustificava il potere giurisdizionale e territoriale della Chiesa cattolica su Roma e sull'Impero romano d'Occidente / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La Donazione di Costantino (in latino Constitutum Constantini) è un documento apocrifo costituito da un falso editto dell'imperatore Costantino I contenente concessioni alla Chiesa cattolica e utilizzato per giustificare la nascita del potere temporale dei pontefici.
Conservato in copia nei Decretali dello Pseudo-Isidoro (IX secolo) e, per interpolazione filologica, nel Decretum Gratiani del giurista Graziano (XII secolo), nel 1440 è stato dimostrato falso dal filologo italiano Lorenzo Valla, il quale fece notare che il testo era scritto in un latino non riconducibile a quello in uso nel IV secolo e che dunque doveva risalire a un'epoca ben più prossima alla sua scoperta.[1]
La critica storica ha riservato molta attenzione a questo documento: si segnala, ad esempio, come lo storico Federico Chabod dedicò a esso varie pagine del suo Lezioni di metodo storico.[2]