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regista e sceneggiatore italiano (1932-2009) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gianfranco Mingozzi (Molinella, 5 aprile 1932 – Roma, 7 ottobre 2009) è stato un regista e sceneggiatore italiano.
Passa l'adolescenza presso il paese d'origine, San Pietro Capofiume, una frazione di Molinella, in provincia di Bologna.
Si laurea in legge all'Università di Bologna e si diploma poi al Centro sperimentale di cinematografia di Roma[1]. È assistente alla regia di Federico Fellini in La dolce vita (1960), in cui compare anche come attore.
Successivamente comincia a realizzare documentari, e ottiene diversi riconoscimenti tra cui il Leone d'oro al Festival di Venezia[2] e la selezione agli Oscar del 1966 per Con il cuore fermo, Sicilia (1965), per il suo lavoro di documentarista.
Ha realizzato anche diversi film a soggetto, tra i quali Trio (1967), Sequestro di persona (1968), L'iniziazione (1986) e Tobia al caffè (2000).
Ha lasciato una parte del suo archivio cinematografico alla Cineteca di Bologna, che gli ha dedicato un fondo[3].
A pochi chilometri di distanza dalla città d'origine di Mingozzi era nato l'attore Gabriele Tinti, al quale Mingozzi intendeva dedicare un documentario biografico[4].
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