Giovanni Curcuas
generale bizantino / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Giovanni Curcuas (in greco antico: Ιωάννης Κουρκούας?, Kourkouas o Kurkuas[N 1]; prima del 900 – dopo il 946) è stato un generale bizantino.
Giovanni Curcuas | |
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Nascita | Prima del 900 |
Morte | dopo il 946 |
Dati militari | |
Paese servito | Impero bizantino |
Anni di servizio | 915 ca.–944 |
Grado | Domestico delle Scholae |
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Considerato uno dei più grandi generali bizantini, i suoi successi nelle battaglie contro gli stati musulmani in Oriente rappresentarono una svolta nelle centenarie guerre arabo-bizantine e diedero inizio all'"Età delle conquiste" del X secolo di Bisanzio.
Curcuas apparteneva a una famiglia di origini armene che generò anche altri notevoli generali bizantini. Inizialmente comandante di un reggimento di guardie del corpo imperiali, Curcuas fu tra i principali sostenitori dell'imperatore bizantino Romano I Lecapeno (r. 920-944) e ne favorì l'ascesa al trono. Nel 923, come ricompensa, Curcuas fu nominato comandante supremo delle armate bizantine sul fronte orientale, trovandosi a fronteggiare il Califfato abbaside e gli emirati di frontiera musulmani semiautonomi. Mantenne la carica per più di un ventennio, conseguendo dei decisivi successi militari bizantini che alterarono l'equilibrio strategico nella regione.
Nel corso del IX secolo, Bisanzio aveva gradualmente recuperato forze e stabilità interna mentre il Califfato aveva cominciato gradualmente a disgregarsi. Sotto la conduzione di Curcuas, le armate bizantine avanzarono in profondità in territorio musulmano per la prima volta in quasi 200 anni, avviando una politica espansionistica che portò alla conquista degli emirati di Melitene e di Qaliqala, estendendo il controllo bizantino sull'Eufrate settentrionale e sull'Armenia occidentale. I rimanenti principi iberici e armeni divennero vassalli bizantini. Curcuas inoltre contribuì alla vittoria sugli invasori Rus' che avevano minacciato la stessa Costantinopoli nel 941 e recuperò il Mandylion di Edessa, una importante reliquia religiosa raffigurante per i fedeli il volto di Gesù Cristo. Fu destituito nel 944 a causa delle macchinazioni dei figli di Romano Lecapeno ma recuperò il favore dell'imperatore Costantino VII (r. 913-959), servendo come ambasciatore imperiale nel 946. La sua sorte successiva è ignota.