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L'I-402 è stato uno dei tre sommergibili portaerei oceanici di classe I-400 (Sen Toku secondo la classificazione giapponese) completati, appartenente alla marina imperiale giapponese. Questi tre sottomarini, ognuno dei quali poteva trasportare tre idrovolanti Aichi M6A Seiran, sono stati sviluppati e costruiti durante la seconda guerra mondiale e sono stati i più grandi sottomarini mai realizzati prima dello sviluppo dei sottomarini nucleari.
I-402 | |
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L'I-402 fotografato a Kure, in Giappone, il 16 ottobre 1945 | |
Descrizione generale | |
Tipo | Sommergibile portaerei |
Classe | Classe Sen Toku |
In servizio con | Marina imperiale giapponese |
Identificazione | I-402 |
Ordine | 29 ottobre 1943 |
Costruttori | Arsenale navale di Sasebo |
Impostazione | 5 settembre 1944 |
Varo | 24 luglio 1945 |
Destino finale | Affondato il 1º aprile 1946 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento in immersione | 6 607 t |
Dislocamento in emersione | 5 307 t |
Lunghezza | 122 m |
Larghezza | 12 m |
Pescaggio | 7 m |
Profondità operativa | Testato a 100 m |
Propulsione | Emersione: 4 motori diesel da 2250 hp (1680 kW) Immersione: 2 motori elettrici da 2100 hp (1565 kW)[1] |
Velocità in immersione | 6,5 nodi |
Velocità in emersione | 18,75 nodi |
Autonomia | 37 500 miglia a 14 nodi (69 450 km a 25,93 km/h) |
Equipaggio | 144 |
Equipaggiamento | |
Sistemi difensivi | 1 cannone 25 mm Type 96 3 affusti trinati di cannoni 25 mm Type 96 |
Armamento | |
Siluri | 8 tubi lanciasiluri da 33 mm 20 Type 95 |
Mezzi aerei | 3 Aichi M6A Seiran |
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Nel 1942, il Giappone aveva pianificato la costruzione di 18 sottomarini di questo tipo con l'intenzione di portare attacchi alla costa orientale statunitense e allo sbocco orientale del canale di Panama. Tuttavia, a causa delle forti perdite di navi della flotta nipponica e alla sempre maggiore scarsità di materie prime, fu deciso infine di mettere in cantiere solo cinque di essi. A partire dal 1944, erano stati costruiti solamente tre sottomarini di classe Sen Toku: l'I-400, costruito a Kure, e l'I-401 e l'I-402, costruiti a Sasebo.[2]
Entrato in servizio solo alla fine della guerra, l'I-402 non prese mai parte a nessun combattimento e fu confiscato e poi distrutto dagli Stati Uniti d'America una volta terminato il conflitto.
L'I-402 era spinto da quattro motori diesel da 1 680 kW (2 250 hp) e trasportava carburante sufficiente ad effettuare una volta e mezzo il giro del mondo, abbastanza quindi per attaccare gli Stati Uniti d'America sia da est che da ovest. Lungo in tutto 122 m e largo al massimo 12, l'I-402 e aveva una stazza, in immersione, di circa 6 600 tonnellate (circa 5 300 in emersione), più del doppio dei più comuni dei sottomarini statunitensi. La caratteristica peculiare dell'I-402, così come degli altri sottomarini della sua classe, era però quella di poter trasportare tre aerosiluranti Aichi M6A Seiran. L'I-402 aveva una sezione a forma di otto, progettata per fornire una forza aggiuntiva necessaria a sopportare l'hangar cilindrico in cui erano ospitati i tre velivoli. Tale hangar, lungo 31 m e dal diametro di 3,5, era posto sul ponte superiore e al centro dello scafo, e per potergli fare spazio, si era necessario spostare la torre di comando era verso babordo. Secondo il progetto originale, per poter alloggiare i Seiran all'interno dell'hangar, le ali dei velivoli dovevano essere piegate all'indietro, gli stabilizzatori orizzontali piegati verso il basso e la punta dello stabilizzatore verticale dell'impennaggio ripiegata, in modo tale che il profilo frontale dell'aeromobile stesse all'interno del diametro della sua elica. I Seiran erano lanciati da una catapulta da 36 m posta sul ponto del sottomarino e potevano tutti quanti essere pronti al lancio in 45 minuti (per facilitarne il montaggio al buio, i punti di assemblaggio dei velivoli erano stari rivestiti con una vernice fluorescente).[3]
In aggiunta ai tre aerosiluranti, l'armamento dell'I-402 era costituito 10 cannoni navali antiaereo 25 mm Type 96 (uno singolo e tre affusti trinati) e un cannone navale 14 cm/40 Type 11, unitamente a venti siluri Type 95 che potevano essere sparati da otto tubi da 533 mm posti a prua.
Durante la sua costruzione, però, i progetti bellici della marina imperiale giapponese cambiarono radicalmente e di conseguenza cambiò l'utilizzo previsto dell'I-402 che fu quindi convertito in una petroliera sottomarina, non arrivando mai ad ospitare degli aerei al suo interno.
Come detto, l'I-402 non fu mai utilizzato in alcuna battaglia. Originariamente pensato per essere utilizzato assieme agli altri sottomarini di classe I-400 nell'Operazione PX, che prevedeva di attaccare la costa occidentale degli Stati Uniti d'America bersagliando poi con armi batteriologiche città come Los Angeles e San Diego, oltre a bloccare il canale di Panama (secondo alcune fonti l'obbiettivo dell'operazione era invece la costa orientale statunitense, da raggiungere attraversando l'oceano Indiano e doppiando il capo di Buona Speranza, che sarebbe risultata maggiormente sguarnita, per poi attaccare città come New York e Boston),[4][5] l'I-402 fu trasformato durante la costruzione in una petroliera sottomarina quando i vertici militari giapponesi si resero conto che la situazione del Giappone si era fatta ormai disperata e che era vicina un'invasione del paese da parte degli USA, e quando divenne prioritario l'approvvigionamento di carburante per aeromobili dalle Indie orientali.[2]
L'I-402 fu dunque varato il 24 luglio 1945, dopo circa 10 mesi dall'inizio della costruzione, e al suo comando fu posto, come già deciso nel marzo precedente, il comandante Nakamura Otoji. L'11 agosto 1945, alcuni North American P-51 Mustang partiti da Iwo Jima effettuarono un raid sul distretto navale di Kure, dove il sottomarino era stato dislocato, colpendo tra le altre cose l'I-402, che non riportò comunque gravi danni, anche se il suo serbatoio principale fu fessurato in due punti.[2] Quando, il 15 agosto seguente, l'imperatore Hirohito annunciò la fine delle ostilità e la resa del Giappone, l'I-402 si trovava ancora nel porto di Kure.
Alla fine della seconda guerra mondiale, l'I-402 e molti altri sottomarini, compresi gli altri due della sua classe, furono confiscati dalla marina militare statunitense. Nell'ottobre 1945, l'I-402 furono trasportato nella baia di Sasebo per poter essere ispezionato e studiato. Quando però anche l'Unione Sovietica comunicò di aver pianificato l'invio di ispettori per studiare la tecnologia dei quei maestosi natanti, al fine di tenere i sovietici all'oscuro dei segreti dei sottomarini di classe I-400 e di altri armamenti giapponesi, gli USA avviarono l'Operazione Road's End, come parte della direttiva che prevedeva l'affondamento e la distruzione di gran parte della flotta giapponese, inclusi tutti i sottomarini, anche se ancora in cantiere. Così, il 1º aprile 1946, l'I-402 e altri 23 sottomarini giapponesi furono portati al largo della costa delle isole Gotō. Qui, il sottomarino fu dapprima utilizzato come bersaglio per un'esercitazione della USS Everett F. Larson e di altre navi da guerra e, infine, fu riempito di Composto C e fatto esplodere, e quindi affondare.[2]
Grazie a una ricognizione del 2015, sono state confermate le posizioni dei relitti dell'I-402 e degli altri 23 sottomarini giapponesi affondati nel corso della sopraccitata operazione, i quali giacciono oggi a 200 metri di profondità.[6]
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