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Il fascismo eterno è un breve saggio di Umberto Eco tratto dalla sua esposizione a un simposio tenuto il 25 aprile 1995 alla Columbia University.
Il fascismo eterno | |
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Autore | Umberto Eco |
Periodo | 1995 |
Genere | Saggio |
Sottogenere | Filosofia |
Lingua originale | italiano |
Il saggio si apre con alcune considerazioni personali dall'autore sul Fascismo a partire dalla propria esperienza diretta di gioventù, per arrivare a tentare di descrivere il fenomeno del Fascismo in accezione generale, chiamandolo "fascismo eterno" o "Ur-Fascismo". Se, infatti, il Nazismo era una ideologia codificata in modo esplicito nel proprio manifesto, il Mein Kampf di Adolf Hitler, il Fascismo non aveva una propria filosofia, finendo così per contraddirsi su molti temi (ad esempio, nel rapporto con la religione), anche se poneva le sue basi nel concetto dello "stato etico assoluto" tardo hegeliano. Tuttavia, il Fascismo si rifaceva emotivamente ad alcuni archetipi, di cui l'autore tenta di stilare un elenco in 14 punti.
Essi sono:[1]
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