Loveless (My Bloody Valentine)
album dei My Bloody Valentine del 1991 / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Loveless è il secondo album discografico del gruppo musicale irlandese My Bloody Valentine, pubblicato il 4 novembre del 1991 dalla Creation Records.
Loveless album in studio | |
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Artista | My Bloody Valentine |
Pubblicazione | 4 novembre 1991 |
Durata | 48:36 |
Dischi | 1 |
Tracce | 11 |
Genere[1][2] | Shoegaze Noise pop Dream pop Rock alternativo Indie rock |
Etichetta | Creation Records |
Produttore | Kevin Shields, Colm Ó Cíosóig |
Certificazioni | |
Dischi d'oro | Regno Unito[3] (vendite: 100 000+) |
My Bloody Valentine - cronologia | |
Le registrazioni durarono due anni, fra il 1989 e il 1991, sotto la supervisione creativa del chitarrista e compositore di tutte le musiche della band Kevin Shields; egli elaborò, per quest'album, un sound ricercato, basato perlopiù sul suono caotico e rimbombante della chitarra, su campionamenti e sul cantato impercettibile. Un gran numero di tecnici del suono venne assunto e licenziato durante il periodo delle registrazioni, tutti accreditati come collaboratori nella copertina del disco, anche se, secondo Shields, «tutto quello che fecero fu preparare il tè»[4].
Si dice che i costi per la realizzazione del disco sfiorarono le 250.000 sterline, facendo rischiare alla Creation la bancarotta, notizia, in realtà, smentita dallo stesso Shields[5]. In seguito alla realizzazione di Loveless, per via del continuo rinvio della consegna, per il comportamento imprevedibile di Shields e per lo scarso successo commerciale, i rapporti fra i My Bloody Valentine e la Creation si andarono deteriorando, costringendo la band a firmare per un'altra etichetta, la Island Records.
Loveless è quasi universalmente considerato, dalla critica, uno degli album più rappresentativi del genere shoegaze, nonché uno dei dischi più importanti e influenti degli anni novanta[1][6][7]. Loveless è stato classificato al posto numero 73 nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi secondo Rolling Stone.
Nel 2022 la rivista Pitchfork lo ha piazzato al primo posto nella classifica dei migliori album degli anni '90 [8]