Mafia italiana e appalti
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Il rapporto tra mafia italiana e appalti è stato fondamentale nella costruzione del potere della mafia in Italia, soprattutto per quanto riguarda la gestione illecita del sistema di aggiudicazione degli appalti pubblici in tutte le regioni d'Italia da parte di Cosa Nostra, 'Ndrangheta, Camorra e delle altre mafie italiane.[1]
Questa attività mafiosa è servita sia per l'accumulo di enorme ricchezza sia per esercitare il controllo prepotente e sovente violento sul territorio. Infatti il controllo degli appalti pubblici è utilizzato dai delinquenti mafiosi per fornire lavoro nero ai suoi affiliati, eludendo l'autoregolamentazione sindacale dei rapporti di lavoro. In questo modo viene messo sotto controllo non solo l'appalto ma anche la gestione del lavoro e la speculazione sull'acquisto delle materie prime. Ha anche favorito la corruzione nelle pubbliche amministrazioni e ha accresciuto, con il voto di scambio, l'associazione della classe politica con i gruppi mafiosi.
La corruzione perpetrata riguarda anche quelle persone che dovrebbero controllare la qualità delle opere pubbliche a fine lavori.[2] Il gettito di denaro pubblico di cui i criminali si sono appropriati attraverso gli appalti pubblici, ha contribuito sia a finanziare il sistema mafioso con denaro pulito, che a riciclare il denaro sporco.[3]