Timeline
Chat
Prospettiva

Mario Trapassi

carabiniere italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Mario Trapassi
Remove ads

Mario Trapassi (Palermo, 8 dicembre 1950Palermo, 29 luglio 1983) è stato un carabiniere italiano, assassinato dalla mafia.

Fatti in breve Nascita, Morte ...
Remove ads

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Nasce a Palermo, da una famiglia modesta. Ha 5 fratelli, di cui un maschio. Si arruola nell'Arma dei Carabinieri e frequenta il Corso presso la Scuola Sottufficiali di Velletri. Come prima assegnazione viene assegnato a Torino, dove ricoprirà il ruolo di scorte del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. A seguito del matrimonio con la Signora Immacolata, viene trasferito in Sicilia, a Termini Imerese. Successivamente, decide di entrare nel Nucleo scorte del Giudice Borsellino.

L'Attentato di Via Pipitone Federico

[1]

Il 29 luglio 1983 il maresciallo ordinario Trapassi, assieme al suo collega Salvatore Bartolotta, componeva la scorta del giudice istruttore Rocco Chinnici. Alle 8 del mattino, una macchina imbottita di tritolo posta da Cosa nostra davanti all'abitazione del magistrato esplose uccidendoli tutti e tre assieme al portiere dello stabile Stefano Li Sacchi. Miracolosamente sopravvissuti all'attentato i Carabinieri del Nucleo Radiomobile che erano come auto di testa della scorta, che si erano fermati all'inizio della Via Pipitone Federico e l'autista giudiziario del Ministero di Grazia e Giustizia, Giovanni Paparcuri, perché lo stesso Maresciallo Trapassi, li chiese cortesemente di andargli a prendere la ricetrasmittente, che si era dimenticato nell'Alfetta blindata, Paparcuri nel mentre si siede nella blindata per prendere la ricetrasmittente avvenne lo scoppio, riportando gravi ferite, venne soccorso e dopo diversi mesi di convalescenza tornò in Procura a Palermo affiancando il Pool di Palermo nell'istruttoria del Maxi Processo di Palermo.

Il 27 aprile 2015 è stata intitolata alla loro memoria la sede della caserma della stazione carabinieri di Palermo Uditore[2].

Remove ads

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor civile - nastrino per uniforme ordinaria
«“Capo del servizio di scorta a magistrato tenacemente impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, assolveva il proprio compito con alto senso del dovere e serena dedizione pur consapevole dei rischi personali connessi con la recrudescenza degli attentati contro rappresentanti dell'ordine giudiziario e delle Forze di Polizia. Barbaramente trucidato in un proditorio agguato, tesogli con efferata ferocia, sacrificava la vita a difesa dello Stato e delle istituzioni.»
 Palermo, 29 luglio 1983
Remove ads

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

Loading related searches...

Wikiwand - on

Seamless Wikipedia browsing. On steroids.

Remove ads