Monte Albán
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Monte Albán è il nome moderno di un importante sito archeologico precolombiano dello stato messicano di Oaxaca, in Messico. La zona archeologica si estende su una bassa catena montuosa situata al centro della Valle di Oaxaca, dove si uniscono il suo ramo settentrionale di Etla, quello orientale di Tlacolula e quello meridionale di Zimatlán/Ocotlán (nota anche come Valle Grande). Oaxaca de Juárez, l'attuale capitale dello stato di Oaxaca, si trova a circa nove chilometri a est di Monte Albán.
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Centro storico di Oaxaca e sito archeologico del Monte Albán | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (i) (ii) (iii) (iv) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 1987 |
Scheda UNESCO | (EN) Historic Centre of Oaxaca and Archaeological Site of Monte Albán (FR) Scheda |
La principale zona civico-cerimoniale del sito di Monte Albán è situata a circa quattrocento metri dal fondo valle su una vasta area livellata artificialmente a un'altitudine di circa 1940 metri sul livello del mare. Oltre a questo nucleo monumentale il sito è caratterizzato da diverse centinaia di terrazze artificiali e una dozzina di raggruppamenti di costruzioni piramidali che ricoprono la sommità e i fianchi della piccola catena montuosa (Blanton 1978). Le rovine archeologiche delle vicine colline di Atzompa e El Gallo a nord sono tradizionalmente considerate parte integrante dell'antica città.
Oltre al fatto di essere una delle prime città della Mesoamerica l'importanza di Monte Albán deriva anche dal suo importante ruolo come centro sociopolitico ed economico della civiltà zapoteca, ruolo che ricoprì per quasi un millennio. Fondata verso la fine del periodo Formativo Medio attorno al 550 a.C., durante il periodo Formativo Terminale (ca.100 a.C.- 200 d.C.) Monte Albán divenne la capitale di uno stato espansionistico che dominò una parte importante del territorio di Oaxaca, interagendo diplomaticamente e militarmente con altri stati mesoamericani quali Teotihuacan a nord (Paddock 1983; Marcus 1983). La città gradualmente perse la sua egemonia politica durante il Classico Tardo (ca. 500-750 d.C.), al termine del quale risulta essere stata quasi totalmente abbandonata. Una limitata rioccupazione di alcune zone del sito, il riutilizzo opportunistico di tombe del periodo classico e sporadiche visite a fini rituali segnarono la storia archeologica del luogo durante il postclassico e nel primo periodo coloniale.
Per quanto riguarda il nome del sito l'etimologia è incerta. Tra le varie possibilità suggerite dai ricercatori negli ultimi decenni vi sono una possibile corruzione di un toponimo Zapoteco "Danibaan" (Collina Sacra), un riferimento coloniale a un soldato spagnolo di nome Montalbán, o addirittura ai Colli Albani del Lazio. L'antico nome Zapoteco della città è ignoto, dal momento che le più antiche fonti etnostoriche disponibili sono state compilate secoli dopo l'abbandono della città. Monte Alban significa "montagna bianca", nome dato dagli spagnoli, molto probabilmente per i fiori degli alberi che ricoprivano il sito archeologico.