Operazione Strangle
Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
L'operazione Strangle fu una serie di operazioni di interdizione aerea, durante la Campagna d'Italia della seconda guerra mondiale da parte della 12ª e 15ª forza degli Stati Uniti, per interrompere le rotte di approvvigionamento tedesche in Italia a nord di Roma dal 22 marzo 1944, fino alla liberazione di Roma nella primavera del 1944.
Operazione Strangle parte del Campagna d'Italia della seconda guerra mondiale | |
---|---|
Mappa delle operazioni | |
Data | 22 marzo 1944 |
Luogo | Montecassino |
Esito | Vittoria Alleata |
Schieramenti | |
Voci di operazioni militari presenti su Wikipedia | |
Il suo scopo era quello di impedire che forniture essenziali raggiungessero le forze tedesche in Italia centrale e quindi costringerle ad un ritiro. L'obiettivo strategico dell'attacco aereo era quello di eliminare o comunque ridurre notevolmente la necessità di un attacco di terra sulla regione. Nonostante l'obiettivo iniziale di costringere il nemico a ritirarsi non fosse stato raggiunto, l'interdizione aerea di questa operazione svolse un ruolo importante nel successo dell'assalto terrestre dell'operazione Diadem.[1]
Due principali linee di interdizione furono mantenute in tutto lo stretto stivale d'Italia. Ciò significò che i treni non potevano più passare dalla pianura Padana alla linea del fronte, e che a sud di Firenze, sostanzialmente tutte le forniture dovevano essere spostate in camion.[2]
L'operazione richiese l'impiego di bombardieri di media dimensione e cacciabombardieri su una superficie di circa 390 km², cioè da Roma a Pisa e da Pescara a Rimini.[3]