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ingegnere italiano (1882 - 1960), presidente del Bologna F.C. dal 1925 al 1928 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Paolo Graziani (Bologna, 1882 – Bologna, 1960) è stato un ingegnere e dirigente sportivo italiano, tra i protagonisti della cultura architettonica bolognese nella prima metà del Novecento.
Paolo Graziani nacque a Bologna nel 1882 e si laureò presso la Scuola Reale di Applicazione degli Ingegneri di Bologna.[1]
Fu vice-comandante del Corpo dei Pompieri, dal 1910 al 1927, e dirigente sportivo di primo piano nonché presidente del Bologna FC dal 1925 al 1928.[2]
Membro dell'Accademia Clementina e del Comitato per Bologna storica e artistica, nella sua lunga carriera professionale come ingegnere seppe adeguarsi agli indirizzi architettonici dominanti, dal liberty al razionalismo modernista.[2]
Progettò in stile Art Nouveau la Cella Albertoni della Certosa di Bologna, realizzata nel 1908 con Giuseppe Romagnoli e considerata tra le opere di maggior pregio del cimitero monumentale.[3]
Nel 1909 costruì con Ettore Lambertini il Palazzo Alberani in via Farini, tentativo di aggiornare, secondo un modello liberty, la tipologia della tradizionale casa-bottega[2] e a partire da quell'anno il Palazzo Boldrini o Buldrini, all'angolo tra via Irnerio e piazza VIII Agosto.[4][5]
Durante il ventennio fu nel direttorio del Sindacato Fascista Ingegneri. Nel 1929, In occasione del rinnovamento e dell'allargamento di via Ugo Bassi, Graziani progettò e realizzò gran parte degli edifici affacciati sulla via.[6] Nel 1934, progettò palazzo Scardovi a porta Santo Stefano, prendendo a modello alcune costruzioni moderne di area germanica.[7] Nel 1936, fu la volta del palazzo Lancia, che con la sua torre di cinque piani elevata sui nove sottostanti stabilì «nel panorama cittadino una forte connotazione».[8][9] Graziani curò anche il restauro del teatro Duse, che riaprì al pubblico nel dicembre del 1945.[10]
Anche nel secondo dopoguerra Paolo Graziani ricoprì importanti incarichi presso l'Ordine degli Ingegneri. Nel 1955 l'ingegnere fu tra i redattori del Piano regolatore generale comunale.[2]
Paolo Graziani si spense a Bologna nel 1960. È sepolto nella Certosa di Bologna, nel pozzetto 540 del portico est del Chiostro V o Maggiore.[11]
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