Patrimoni dell'umanità della Slovenia
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I patrimoni dell'umanità della Slovenia sono i siti dichiarati dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità in Slovenia, la quale è divenuta parte contraente della Convenzione sul patrimonio dell'umanità il 5 novembre 1992, in qualità di stato successore della Jugoslavia[1].
Al 2023 i siti iscritti nella Lista dei patrimoni dell'umanità sono cinque, mentre quattro sono le candidature per nuove iscrizioni[1]. Il primo sito iscritto nella lista è stato nel 1986 il complesso delle Grotte di San Canziano, durante la decima sessione del comitato del patrimonio mondiale. Nel 2011, nella trentacinquesima sessione, due gruppi di Siti palafitticoli preistorici attorno alle Alpi sono divenuti il secondo sito sloveno riconosciuto dall'UNESCO, condiviso con altri cinque stati dell'arco alpino. Il terzo patrimonio, comprendente due siti, di cui uno in Spagna, è denominato Patrimonio del mercurio di Almadén ed Idria, incluso nella lista nel 2012 dalla trentaseiesima sessione del comitato. La quarantunesima sessione del comitato nel 2017 ha iscritto un altro sito seriale trasfrontaliero, le antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa, condiviso con altri undici stati europei. Infine, il sito patrimonio sloveno più recente è costituito dalle Opere di Jože Plečnik a Lubiana - progettazione urbana centrata sull'uomo, aggiunte alla lista nel 2021 durante la quarantaquattresima sessione. Tre siti sono considerati culturali, secondo i criteri di selezione, due naturali; tre sono parte di siti transnazionali.