Prostituzione in Thailandia
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In Thailandia la prostituzione risulta illegale dal punto di vista meramente teorico, poiché è ampiamente tollerata e regolamentata; praticata apertamente in tutto il paese, i funzionari locali molto spesso chiudono un occhio in quanto è una sicura fonte di introiti notevoli[1][2]. Il numero preciso di prostitute esistenti è difficile da valutare con esattezza, le stime difatti possono variare notevolmente e sono oggetto di controversie.[3]
Dagli anni '70 del XX secolo la Thailandia ha acquisito sempre più notorietà internazionale tra i viaggiatori provenienti da molti paesi come destinazione privilegiata di turismo sessuale.
A Bangkok (oltre a Patpong, Nana Plaza e il quartiere a luci rosse denominato Soi Cowboy), il cosiddetto quartiere dei divertimenti Ratchadaphisek, che corre lungo l'omonima via nei pressi del distretto di Huai Khwang offre diversi luoghi d'intrattenimento di grandi dimensioni che comprendono anche varie tipologie di massaggi sessuali; in molti locali ove si esegue il karaoke poi, vi si trovano spesso giovani donne le quali, oltre a cantare e suonare la musica tradizionale thailandese, si impegnano nella prostituzione[1][2]. Anche Pattaya e Phuket (soprattutto la sua località Patong) sono spesso identificati come aree primarie di turismo sessuale, assieme alla città Hat Yai situata al Sud e alle altre cittadine di confine con la Malaysia[4].