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Stefano, detto "il Calafato" (... – dopo il 1040), è stato un militare bizantino, cognato dell'imperatore bizantino Michele IV il Paflagone e padre del successore di questi, Michele V il Calafato.
Di origini oscure, è noto come Calafato dalla professione da lui svolta presso il porto di Bisanzio.
Stefano è noto per aver fatto parte della spedizione in Sicilia organizzata da Michele IV (della cui sorella Maria era marito) nel 1038 e affidata al generale Giorgio Maniace. Stefano fu posto a capo della flotta, ma non riuscì a conseguire con essa le vittorie che necessitavano al generale contro l'esercito arabo. Il rapporto fra i due, già teso, precipitò nel 1040, quando Maniace accusò il Calafato di tradimento, incurante della stretta parentela di questi con l'imperatore.[1]
Stefano per vendicarsi dell'umiliazione subita, fece accusare Maniace di voler depredare all'impero i possedimenti siciliani appena acquisiti. Quindi l'imperatore Michele richiamò a Bisanzio Maniace, togliendogli il comando della spedizione siciliana che proprio a causa del suo allontanamento, tenendo pur conto delle gravi fratture interne all'esercito, infine fallì. I territori della Sicilia orientale, tra cui Messina e Siracusa, vennero riconquistati dagli Arabi.[2][3]
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