Teseo e il Centauro
scultura di Antonio Canova Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
scultura di Antonio Canova Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Teseo e il Centauro, anche noto come Teseo in lotta con il Centauro[2] o Teseo vincitore del Centauro,[3] è un'opera scultorea in marmo realizzata da Antonio Canova nel 1805 ed esposta al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Il gesso di questo capolavoro viene conservato presso la Gipsoteca canoviana di Possagno. [4]
«Superba mole, meraviglia a vedersi, il gruppo colossale di Teseo vincitore del Centauro arresta i nostri sguardi, e desta la nostra ammirazione.»
Teseo e il Centauro | |
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Autore | Antonio Canova |
Data | 1805 |
Materiale | Marmo bianco |
Dimensioni | 340×370 cm |
Ubicazione | Kunsthistorisches Museum, Vienna |
L'opera fu commissionata nel 1804 dalla Repubblica italiana napoleonica, per diecimila zecchini d'oro, per dedicarla a Napoleone Bonaparte.[5] Il gruppo scultoreo venne esposto nello studio dell'artista a Roma nel marzo 1821 ed in seguito venne acquistato dall'imperatore d'Austria Francesco I per il tempio di Teseo (Theseustempel) nel Volksgarten di Vienna. La scultura venne poi trasferita nel museo della storia dell'arte (Kunsthistorisches Museum) nel 1891.[2] Alcuni bozzetti dell'opera si trovano alla Gipsoteca canoviana di Possagno.[6][7]
La scultura raffigura l'eroe greco Teseo mentre sta per dare il colpo di grazia ad Euritione, il re dei centauri. Secondo il mito, i centauri erano stati invitati alle nozze di Piritoo e Ippodamia, ma Euritione si era ubriacato ed aveva tentato di rapire Ippodamia. Pertanto, Teseo, amico degli sposi, iniziò una lotta contro il centauro per salvare Ippodamia.[2] Teseo qui viene mostrato nell'atto di dominare completamente la bestia: egli preme la gola del centauro con la mano sinistra, mentre con la destra impugna una clava con la quale sta per colpirlo e il suo ginocchio preme sul petto di Euritione.[3] Euritione è accasciato al suolo e cerca di rialzarsi con le gambe posteriori, dato che quelle anteriori non possono, mentre con la mano cerca di bloccare il braccio sinistro di Teseo. Lo sguardo di Teseo è immobile e non lascia trasparire nessuna pietà.[2]
Per esprimere con realismo la contrazione dei muscoli della bestia e il loro sforzo, Antonio Canova dovette arrivare a far uccidere un cavallo vero per utilizzarne la posa. Infatti, il corpo del cavallo venne rivestito di gesso per dare la forma alla statua.[3]
Nella scultura si può notare una forma triangolare formata dal piede destro di Teseo, la mano sinistra del centauro e la punta dell'elmo dell'eroe.[8]
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