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Le Tre Frecce (Dreipfeile nell'originario tedesco), oggi spesso note come cerchio antifascista (anche se il cerchio non era una caratteristica frequente del disegno iniziale), sono uno dei simboli antifascisti per eccellenza.
Simbolo inventato dal ricercatore Sergei Tschachotin e utilizzato dal 16 dicembre 1931 dal Fronte di Ferro, organizzazione paramilitare tedesca d'ispirazione socialdemocratica: il partito di provenienza era SPD.
Fronte di ferro fu l'organizzazione che cercò di unire in un unico fronte antinazista-anticomunista, militare e propagandistico, il Reichsbanner Schwarz-Rot-Gold, associazione di reduci della prima guerra mondiale nell'area socialdemocratica con due milioni d'iscritti: ufficialmente era aperta anche a centristi e liberali ma questi non ne composero più del 10%.
Reichsbanner Schwarz-Rot-Gold significa "Vessillo dell'Impero nerorosso-oro" ispirato alla bandiera della rivoluzione democratica prussiana del 1848 contrapposto ai colori della reazione, nero-bianco-rosso, adottato dai nazionalisti.[1]
Il logo delle tre frecce fu disegnato e progettato (su richiesta di Karl Höltermann, presidente del Reichsbanner che voleva accentuare il carattere militare di quest'ultimo vista la rapida ascesa dei nazisti) dal ricercatore Sergei Tschachotin[2] (primo assistente del fisiologo Ivan Petrovič Pavlov) dopo un suo vastissimo studio di matrice scientifica, storica, psicologica e sociologica che alcuni anni dopo venne sintetizzato nel volume "Lo stupro delle masse. La psicologia della propaganda politica totalitaria"[3][4] comparso in Francia nel 1939 e quasi subito censurato dal ministero degli affari esteri francese.
Questo studio aveva portato il ricercatore biologo a ipotizzare la forza sintetica e proattiva dello stesso logo/simbolo sulle masse soggiogate dalla propaganza nazista. Secondo le intenzioni dell'ideatore e di chi in quegli anni lo adottò come simbolo anche di battaglia, il simbolo mostrava la volontà di schiacciare le forze che minacciavano la Repubblica, in specie il nazismo, in quanto le 3 frecce coprivano in modo metaforicamente chiaro il simbolo del Nazismo, la Svastica che era apostrofata in modo dispregiativo dai giovani aderenti delle Schufos (Schutzformationen, formazioni d'élite di difesa del Reichsbanner che di questo costituivano circa il 10%) "simbolo omosessuale indiano".[1]
Differenti sono invece le interpretazioni delle frecce. Nei manifesti di propaganda elettorale del Fronte di ferro, le tre frecce colpivano i simboli dei tre nemici della socialdemocrazia: comunismo, nazismo e conservatorismo. Altri invece hanno ipotizzato che ogni freccia rappresenti una delle colonne portanti del movimento operaio tedesco: il partito, il sindacato e il Reichsbanner, che simboleggiavano rispettivamente il potere politico, il potere economico e la forza armata del Fronte di ferro.
Riguardo alla formazione del Fronte di ferro, il presidente del Reichsbanner Karl Höltermann, commentò: "L'anno 1932 sarà il nostro anno, l'anno della vittoria della Repubblica contro i suoi oppositori. Non un giorno o un'ora in più intendiamo restare sulla difensiva - noi attacchiamo! Attacchiamo su tutta la linea! Noi dobbiamo esser parte dell'offensiva generale. Oggi chiamiamo -domani colpiamo!"
Le tre frecce furono utilizzate negli anni 1930 anche dal Partito Socialdemocratico Austriaco, dalla Sezione Francese dell'Internazionale Operaia (SFIO), dai socialisti belgi e dai reparti della milizia repubblicana nella guerra civile spagnola.[1]
Attualmente all'interno delle democrazie occidentali dove i fascismi prendono in media altre forme che non quelle più militari palesi, questo simbolo ha teso a diffondersi in un'accezione differente e a ricevere un'appropriazione da parte di gruppi a vocazione strettamente anticapitalista rispetto all'originale socialdemocratico.
Inoltre:
ai tempi del Fronte di Ferro sotto tale simbolo si riunirono in chiave antinazista in un assetto anche discretamente militare:
mentre oggi il simbolo è utilizzato da formazioni che:
Rispetto all'originale socialdemocratico le tre frecce oggi si ritrovano molto più spesso contornate da un cerchio, un po' come si trovano cerchiati simboli diversi ma pur sempre antifascisti come quello:
Di fatto alcuni gruppi usano le tre frecce quasi indistintamente da tali simboli o addirittura li usano associati[8] rendendo così nell'immaginario collettivo sovrapponibili simboli, metodiche e obiettivi che originariamente avevano diversa vocazione ideologica e appartenenza.
I colori delle tre frecce sono oggi spesso un po' diversi (maggiore presenza del rosso).
In Europa adottato da formazioni spesso skinhead fu ripreso inizialmente da alcuni ex elementi dei Red Warriors e poi successivamente dal Network RASH. Questi ultimi - che fanno dell'antifascismo, dell'anticapitalismo e della lotta di classe i loro principali obiettivi - hanno proposto nel loro simbolo una riattualizzazione cerchiata delle tre frecce. Per loro il significato delle tre frecce va ricercato nei principi che muovono il loro impegno politico e la loro militanza antifascista: la libertà, l'uguaglianza e la solidarietà.
Per far comprendere alcune distanze certe tra l'uso frequente odierno delle tre frecce specie in chiave Rash (che contiene formazioni comuniste ed anarchiche) e quello degli anni '30 nelle intenzioni originarie di Tschachotin e del Reichsbanner basti pensare che:
Dal 2013 il simbolo delle Tre Frecce è stato adottato dalla Federazione dei Giovani Socialisti italiana, venendo incorporato in versione stilizzata nel simbolo insieme al Sole dell'Avvenire.
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