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Antifa
collettivo antifascista internazionale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Antifa (nelle lingue scandinave: AFA; per esteso in tedesco: Antifaschistische Aktion; in olandese: Antifascistische Aktie; in svedese: Antifascistisk Aktion) è un collettivo antifascista internazionale di estrema sinistra e una rete spontanea e transpartitica di militanti solitamente extraparlamentari, attivisti e simpatizzanti indipendenti. È principalmente di ispirazione comunista, anarchica e socialista libertaria e il suo obiettivo è quello di opporsi ad ogni possibile nuova ascesa dell'estrema destra.[1]



Antifa è presente a livello organizzato in Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca, Grecia e a livello informale in altri paesi, tra cui l'Italia, la Francia, gli Stati Uniti e Israele (dove assume spesso connotati antisionisti e pro-cooperazione arabo-israeliana, e fermamente contrari ad ogni forma di antisemitismo).[2]
Dal 2023 in poi sono state discusse sia al parlamento europeo, sia in alcuni parlamenti nazionali europei, proposte per classificare i movimenti Antifa come "terroristici", ma ad oggi tali proposte non sono mai state accolte[3].
Il 18 settembre 2025 il presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump dichiarò di voler classificare Antifa come organizzazione terroristica[4] e pochi giorni dopo, il 23 settembre, firmò il relativo decreto[5]. Nello stesso periodo, il premier ungherese Victor Orban espresse la medesima intenzione, motivandola come conseguente al Budapest-Komplex del 2023[6].
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Premessa storica
Riepilogo
Prospettiva
I movimenti antifascisti emersero prima in Italia, durante l'ascesa di Mussolini, ma presto si diffusero in altri paesi europei e poi a livello globale. All'inizio furono coinvolti lavoratori e intellettuali comunisti, socialisti, anarchici e cristiani. Fino al 1928, periodo del Fronte Unito, vi fu una significativa collaborazione tra i comunisti e gli antifascisti non comunisti.
La nascita degli Antifa invece, come ricorda tra gli altri Loren Balhorn in un dossier pubblicato dalla fondazione Rosa Luxemburg, è una storia che comincia in Germania nel 1932, quando gruppi nati nei quartieri operai presero il nome di Antifaschistische Ausschüsse, Antifaschistische Kommittees e Antifaschistische Aktion. «Si ispiravano agli slogan e all’orientamento della strategia del fronte unito prebellico – riferisce Balhorn – Si chiamarono antifa nell’ultimo disperato tentativo di stabilire un’alleanza interpartitica tra lavoratori comunisti e socialdemocratici». Il simbolo di queste formazioni, ideato da Max Keilson e Max Gebhard, iscritti all’Associazione degli Artisti visivi rivoluzionari, è già quello oggi noto a tutti, con la bandiera rossa e quella nera dei libertari affiancate. Lo storico Gareth Dale ricorda che «tra tutti i settori della popolazione, furono gli operai delle grandi città i più immuni al nazismo. Molti sindacalisti e socialisti riuscirono a mantenere le proprie tradizioni e convinzioni, almeno in qualche forma, durante l’era nazista. Una coraggiosa minoranza, tra cui circa 150.000 comunisti, prese parte alla resistenza. Fasce più ampie riuscirono a mantenere vivi i valori e la memoria del movimento operaio tra gruppi di amici, nei luoghi di lavoro e nei quartieri proletari».[7]
Dal 1934 fino al Patto Molotov-Ribbentrop, i comunisti perseguirono un approccio del Fronte popolare, di costruire coalizioni di ampia base con antifascisti liberali e persino conservatori. Man mano che il fascismo consolidava il suo potere, e specialmente durante la seconda guerra mondiale, l'antifascismo assunse in gran parte la forma di movimenti partigiani o di resistenza.
L’immaginario degli antifa ritorna, sempre in Germania, dagli anni Ottanta e con il crollo del muro di Berlino, quando i collettivi di autonomi, occupanti di case, punk, skinhead e altre bande underground si trovarono a fronteggiare, per strada, a scuola e all’università, ai concerti e negli stadi di calcio, il fenomeno comunemente noto come «naziskin». All’incirca nello stesso periodo questo modello comincia a diffondersi anche negli Stati uniti, quando nasce Anti-Racist Action. «Si concentrarono sulla lotta ai gruppi di estrema destra – spiega Mark Bray, autore di Antifa: The Anti-Fascist Handbook – ma anche sulla difesa dei diritti riproduttivi e sull’organizzazione contro l’estrema destra in senso più ampio.[8]
A volte andavano in tournée con gruppi punk e rock alternativi per cercare di promuovere politiche antirazziste tra i più giovani». Il contesto sociale e i codici culturali di riferimento di questa seconda ondata, che più o meno venti anni fa è arrivata anche dalle nostre parti contaminandosi con la miriade di pratiche antifasciste già esistenti, sono per forza di cose differenti da quelli delle origini. Eppure una linea di continuità, a ben vedere, esiste, ed è la caratteristica che ancora Bray, descrive con queste parole: «Gli antifa non pensano che dovremmo rivolgerci alla polizia o allo Stato per fermare le organizzazioni neonaziste o di estrema destra; invece, propugnano l’opposizione popolare e, se necessario, una risposta militante».[9]
In italia, la destra, che ha vissuto la gran parte della storia repubblicana nel ghetto del neofascismo, prima che Silvio Berlusconi arrivasse a sdoganare i postfascisti e il ciclo sovranista li legittimasse sul piano internazionale, guarda con terrore alle mobilitazioni dal basso.
Negli anni '80, in Germania Ovest, emergono gruppi autonomi che recuperano il nome, i simboli e l'estetica dell'Antifaschistische Aktion (organizzazione comunista antinazista, attiva nella Repubblica di Weimar), formando i primi collettivi moderni Antifa.[10][11][12]
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Caratteristiche
Si tratta di gruppi eterogenei e non sempre collegati tra loro, costituiti principalmente da comunisti e anarchici che desiderano sostituire il capitalismo con una società senza stato e senza classi. Alcuni gruppi propugnano la teoria della triplice oppressione, costituita dal sessismo, dal razzismo e dal classismo capitalista. Ciò significa che il movimento è strutturato secondo una organizzazione orizzontale, composta da molti gruppi indipendenti, senza un gruppo dirigente né leader, reggendosi grazie alla raccolta ed allo scambio di informazioni per coordinare le attività tra i gruppi locali. L'AFA lavora con altre reti antirazziste in tutta Europa.[13][14]
Storia e caratteristiche del movimento sono descritte nel libro Antifa: The Anti-Fascist Handbook, scritto da Mark Bray nel 2017.
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Simbolo
Il simbolo dei gruppi AFA è solitamente costituito da un cerchio recante la scritta "azione antifascista" in cui sono iscritte due bandiere, una rossa e l'altra nera, che simboleggiano, rispettivamente, l'orientamento socialista (o comunista) e quello libertario (o anarchico, o anarcosindacalista). Il simbolo è noto in molte varianti, in particolare varia la lingua della scritta ed il colore della bandiera in primo piano: quest'ultimo dettaglio è spesso rilevatore dell'orientamento prevalente nel gruppo. Quando riprodotto su carta autoadesiva, il simbolo è spesso usato per ricoprire gli adesivi o i manifesti di propaganda dei gruppi di estrema destra. Il termine antifa in sé e il simbolo stesso sono sovente utilizzati anche per rappresentare l'antifascismo in generale, a prescindere da gruppi e organizzazioni specifiche.
Nel mondo
Riepilogo
Prospettiva
Australia
In Australia, Antifa è attiva dagli anni 2010 a Brisbane[15]. Avendo compiuto azioni violente, è stato discusso l'inserimento nella lista dei gruppi terroristici[16].
Austria

In Austria sono presenti collettivi Antifa, tra cui uno femminista, il Rosa Antifa Wien (RAW)[17].
Belgio
In Belgio sono presenti collettivi Antifa a Bruxelles: Antifa Bruxelles e Brussels Antifa Straight Edge, votato allo stile di vita straight edge[18][19].
Bielorussia
In Bielorussia, Antifa è attiva a Minsk, Orsha, Ivatsevichy e Rudensk e si occupa anche di attività culturali[20].
Bosnia ed Erzegovina

Antifa organizza il suo festival, Antifa Fest, a Mostar, in Bosnia ed Erzegovina[21].
Bulgaria
In Bulgaria è attivo il collettivo Antifa Bulgaria (Антифа Булгария)[22].
Canada
In Canada è attiva Antifa Canada[23][24] con gruppi a Vancouver[25] e Edmonton[26].
Cile
Nella regione di Valparaíso ha sede il Colectivo Acción Anti-Fascista Valparaíso e Acción Anti Fascista – Cile[27]. Nel 2018 ha sostenuto lo sciopero dei portuali della città di Valparaíso e hanno espresso solidarietà al governo venezuelano di Nicolás Maduro[28].
Cipro
A Cipro sono attivi diveris collettivi: Antifa League Cyprus[29], Antifa Cyprus-Greece[30] e AntifaAction Nicosia[31].
Croazia
In Croazia, Antifa opera a Šibenik, dove è nota per un'azione vandalica a un monumento cittadino[32].
Danimarca
In Danimarca, AFA è stata fondata a Copenaghen nel 1992, dopo che Henrik Christensen, membro dell'Internazionale Socialista, ha subito un attentato ed è stato ucciso da una bomba, probabilmente da terroristi di destra.
Estonia
Finlandia
In Finlandia i primi collettivi Antifa furono fondati a Turku nel 1992 e ad Helsinki nel 1994[34].
Francia
Tra gli anni '80 e ' in Francia erano presenti diversi collettivi Antifa, una parte dei quali federati in reti, ma tra gli anni 2000 e gli anni 2010 si sono divisi e frammentati in piccoli gruppi più fluidi e locali[35]. Nel 2008 è stata fondata Action antifasciste Paris-Banlieue[36]
Germania
Il primo movimento tedesco a chiamarsi Antifaschistische Aktion iniziò nel 1923, come parte del Rotfrontkämpferbund. Il movimento acquistò seguaci dopo essere stato proclamato dal Partito Comunista Tedesco (KPD) nel suo quotidiano Rote Fahne nel 1932, in risposta alla lotta tra i membri nazisti e comunisti del parlamento.
Dopo una dissoluzione forzata ad opera dei nazisti nel 1933, il movimento riprese le proprie attività nel corso degli anni ottanta[37], spesso vedendo come protagonista il Black bloc (noto con il termine inglese a livello internazionale solo successivamente ma non a caso originariamente solo Schwarz Block), che nacque proprio in Germania: è noto un primo comunicato di matrice anarchica del Black Block ad aprile del 1980 a Francoforte. A Goettingen si vedrà il Black Block usare il simbolo dell'AFA o unirsi a gruppi dell'AFA.[38]
Tra la fine degli anni 2010 e metà degli anni 2020, è stato attivo in Germania un gruppo criminale antifa denominato dai media Hammerbande.
Giappone
In Giappone i primi gruppi e militanti che si definivano Antifa e che utilizzavano la simbologia del collettivo sono comparsi nel 2013, in ambienti vicini al Counter-Racist Action Collective (C.R.A.C.)[39].
Grecia
In Grecia, Antifa prende il nome di Antifascist Action for Greece e ha cellule a Ioannina, Atene, Salonicco, Patrasso e Larissa[40].
Irlanda

In Irlanda sono presenti gruppi antifa che si oppongono a gruppi di estrema destra e alt-right, tra i quali Anti-Fascist Action (AFA) Ireland[41] e Le Chéile (“insieme”, in lingua irlandese) fondato nel 2020[42].
Italia

Dalla tradizione dei vari movimenti di sinistra radicale, unita all'anarchismo, al movimento no global e quello dei centri sociali autogestiti, è nato negli anni '90 il gruppo di Antifa Italia, che talvolta supporta anche iniziative dell'antifascismo storico e istituzionalizzato, come quelle dei gruppi di ex partigiani dell'ANPI. Si oppone inoltre a cortei di estrema destra.[senza fonte]
Israele

In Israele simboli Antifa sono comparsi nel corso di manifestazioni proPal[43].
Lettonia
A Riga, capitale della Lettonia, ha sede il collettivo Antifa Lettonia[44].
Lituania
In Lituania, in risposta al movimento Sąjūdis è nata Antifa Lituania[45].
Malta
Moldavia
In Moldavia, Antifa è balzato agli onori delle cronache nel 2017 quando, a seguito dell'arresto del leader, decine di militanti hanno preso d'assalto l'ufficio del procuratore generale[47].
Norvegia
In Norvegia Antifascistisk Aksjon nacque nel 1994 a Oslo dall'associazione Blitz, che è stata in seguito obiettivo di attentati da parte dell'estrema destra[48].
Paesi Bassi
Nei Paesi Bassi Antifaschistische Aktion (AFA) è stata fondata nel 1992 e ha sede a L'Aia[49]. Oggi sono presenti diverse sezioni di AFA[49].
AFA è monitorata dai servizi segreti dei Paesi Bassi (AIVD)[50][51] che nel 2008 l'hanno definita una "potenziale minaccia per l'ordine democratico"[52] ma che ne hanno escluso nel 2016 la classificazione come terroristica[53].
Polonia

Dall'inizio degli anni '90 in Polonia si sono formati gruppi antifascisti denominati ekip (squadre, in lingua polacca) per contrastare gli skinhead, che occasionalmente hanno partecipato ad attacchi violenti contro presunti estremisti di destra[54][55]. Oggi sono presenti nel paese diversi collettivi Antifa.
Portogallo

In Portogallo, Antifa è presente come Colectivo Acção Antifascista[56].
Regno Unito
Negli anni '70, il Socialist Workers Party (SWP), fondò la Anti-Nazi League (ANL). L'ANL organizzò una campagna propagandistica su larga scala e inviò squadre ad attaccare le riunioni del Fronte Nazionale e i punti vendita dei loro giornali. Durante questo periodo, ci furono anche diverse organizzazioni antifasciste guidate da neri, tra cui Campaign Against Racism and Fascism (CARF).
L'SWP sciolse l'ANL nel 1981, ma molti membri delle squadre rifiutarono di interrompere le loro attività. Furono espulsi dall'SWP nel 1981 e molti di loro fondarono Red Action. Nel 1985, i membri di Red Action e del movimento anarchico-sindacalista Direct Action Movement lanciarono l'Anti-Fascist Action (AFA).
Repubblica Ceca
In Repubblica Ceca sono attivi Antifašistická Akce e Antifascist Action[57][58]
Romania

La tradizione antifascista del dopoguerra nacque in Romania alla fine degli anni '40 con i Comitetul Antifascist German. Oggi sono presenti nel paese circoli Antifa[59].
Russia

Antifa è attiva in Russia dai primi anni 2000[60] ed è legata agli ultras di alcune squadre di calcio, come quelle delle città di Ekaterinburg, Petrozavodsk, Irkutsk, Nakhodka e Mosca[20].
Slovacchia

In Slovacchia, Antifa opera a Bratislava e in altre città e ad alcuni dei suoi eventi hanno preso parte anche militanti cechi e ungheresi[61]. Nel passato ha pubblicato nomi e indirizzi dei sostenitori del Partito Popolare Slovacchia Nostra[61].
Slovenia
In Slovenia è attiva la rete Mednarodna mreža antifašistov che riunisce militanti sloveni, croati ed italiani[62].
Spagna

In Spagna operano alcuni collettivi Antifa, tra i quali Antifa Pireneus che organizza un festival punk a La Seu d'Urgell[63].
Stati Uniti

Antifa negli Stati Uniti d'America è spesso definito come movimento antifascista, antirazzista[64][65][66], anticapitalista o anche come rete decentrata di gruppi autonomi, caratterizzati da una militanza e da un attivismo radicale di sinistra[67][68][69][70][71].
Una delle prime organizzazioni attive negli USA, di cui si ha notizia, fu Rose City Antifa, fondata nel 2007 a Portland.[72] Collaborano con il movimento Black Lives Matter e Occupy e sono attivi contro la destra alternativa americana.
Il movimento Antifa, con i black bloc, ha protestato per l'elezione a presidente USA di Donald Trump nel 2016[73][74], ha partecipato alle proteste di Berkeley del 2017 tra manifestanti pro e contro Trump, ottenendo l'attenzione dei mass media[75] per i danni causati, stimati in 100.000 dollari[76]. Sono stati anche tra i contro-manifestanti allo Unite the Right rally, dove hanno "certamente usato randelli e liquidi colorati contro i suprematisti bianchi"[77].
Nel 2017 l'FBI e il Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti d'America hanno riferito che stavano monitorando attività Antifa sospette in relazione al terrorismo[78].
Nel 2020 il presidente Donald Trump ha scritto su Twitter che "gli Stati Uniti d'America designeranno Antifa come organizzazione terroristica", in seguito alle proteste scatenatesi in seguito alla morte di George Floyd[79][80]. Nel 2025 annuncia su X che verrà effettivamente designata come tale[4][81][82].
Svezia
Il ramo svedese, Antifascistisk Aktion, è stato fondato nel 1993, a seguito di un clima sempre più razzista in Svezia e un aumento di scontri tra antifascisti e fascisti[83]. AFA si è assunta la responsabilità di aver bruciato Tråvads spinneri nella Svezia occidentale, di proprietà dell'estremista di destra Curt Linusson, e utilizzato come sede della organizzazione neo-nazista Fronte Nazionalsocialista (Nationalsocialistisk Front).
A partire dal 2006 sul sito web di AFA si contavano 17 gruppi AFA in Svezia[13]. AFA Svezia ha un gruppo di sostegno e un dokugrupp che monitora i presunti fascisti e le loro attività[84]. Alcuni critici dicono che il gruppo svedese non rispetti la libertà di parola, poiché alcuni membri hanno attaccato fascisti, nazionalisti e la casa di un giudice.
Svizzera

In Svizzera opera Antifaschistische Aktion con cellule a Berna e Zurigo[85][86].
Turchia
In Turchia è attivo almeno un collettivo antifa a Istanbul[87].
Ucraina
Ungheria
In Ungheria è presente Antifa-Hungary[89]. Antifa ha avuto grande visibilità mediatica dopo i fatti di Budapest-Komplex. Nel settembre 2025 il premier ungherese Victor Orban ha detto di voler classificare Antifa come organizzazione terroristica[90] e ha inviatato l'Unione europea a fare altrettanto[91].
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Antifa International e International anti-fascist defence fund
Nel 2015 Antifa International[92], rete internazionale di collettivi Antifa, ha istituito l'International e International anti-fascist defence fund, un fondo internazionale per la raccolta di fondi, con l'obiettivo di sostenere militanti in difficoltà, aiutandoli a coprire spese mediche, legali ecc.[93]
In circa 10 anni ha raccolto un totale di 250.000 dollari, impiegati per il sostegno di 750 militanti in 26 paesi.[93]
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Guerra civile siriana

Durante la guerra civile siriana, centinaia di foreign fighters appartenenti al movimento Antifa hanno aderito alla Brigata Internazionale di Liberazione, fondata nel 2015 delle Unità di Protezione Popolare (YPG) nel Rojava dalle milizie curde, nel nord e nell'est della Siria, motivati dall'opposizione allo Stato Islamico e dalla volontà di difendere quella che chiamano “Rivoluzione del Rojava” contro l'esercito turco e la Repubblica Araba Siriana[94][95]. La Brigata Leon Sedov, composta da trotskisti argentini, ha adottato il simbolo dell'Antifa come proprio logo[96][97].
Questi combattenti vengono talvolta indicati come Antifa Tabur[98][99].
Tra i più celebri combattenti di questo gruppo, si annovera l'anarchico Lorenzo Orsetti.
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Altre milizie antifasciste contemporanee
Diverse milizie nel mondo si autodefiniscono "antifasciste", tra cui:
- Alcuni gruppi attivi nella guerra in Ucraina e nella resistenza in Russia e Bielorussia, come ad esempio BOAK[100]
- Il People's Anti-Fascist Front (PAFF) fondata nel 2020 da in 2020 dai gruppi jihadisti pakistani Jaish-e-Mohammad e Lashkar-e-Taiba, e attivo nelle rivolte in Jammu and Kashmir[101][102]
- L'Anti-Fascist Internationalist Front fondato in Myanmar il 15 ottobre 2024 con lo scopo di addestrare i ribelli Chin; uno dei cofondatori, conosciuto con il nome di Azad, ha prestato servizio come volontario nelle forze curde in Siria[103][104][105].
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Note
Bibliografia
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