Valle Salimbene
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Valle Salimbene (La Vàl in dialetto pavese[4]) è un comune italiano di 1 457 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova nel Pavese meridionale, non lontano dalla riva destra del Ticino presso la confluenza nel Po.
Valle Salimbene comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Pavia |
Amministrazione | |
Sindaco | Velea Daniela Maria Gatti Comini (lista civica) dall'8-6-2009 |
Territorio | |
Coordinate | 45°10′N 9°14′E |
Altitudine | 71 m s.l.m. |
Superficie | 7,16 km² |
Abitanti | 1 457[1] (31-8-2023) |
Densità | 203,49 ab./km² |
Frazioni | Belvedere, Cascina Oltrona, Cascina Taccona, Motta San Damiano e San Leonardo |
Comuni confinanti | Albuzzano, Cura Carpignano, Linarolo, Pavia, Travacò Siccomario |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 27010 |
Prefisso | 0382 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 018169 |
Cod. catastale | L617 |
Targa | PV |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 623 GG[3] |
Nome abitanti | salimbenesi |
Cartografia | |
Posizione del comune di Valle Salimbene nella provincia di Pavia | |
Sito istituzionale | |
La zona di Valle Salimbene fu caratterizzata dalla presenza, a partire dal medioevo, più che di veri paesi, di cascine spesso dotate di ville padronali, che (secondo l'uso locale) già nel XVI-XVII secolo avevano autonomia comunale nonostante le limitate dimensioni. Nel medioevo, il monastero di San Pietro in Verzolo, era proprietario di vasti beni, per lo più fondi agricoli, nella zona.[5] Ciò caratterizza invero un po' tutta la zona nelle immediate vicinanze di Pavia.
Valle Salimbene, nata probabilmente come semplice cascina della famiglia Bottigella, passata poi ai Salimbene, appare nel XVII secolo come comune col nome di Cassina della Valle; faceva parte della Campagna Sottana di Pavia e non era infeudata. Nel 1871 furono aggregati a Valle Salimbene i comuni di Belvedere al Po e Motta San Damiano.
Presentava uno stabilimento di solfuro di carbonio lavorazione molto tossica del gruppo Châtillon.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR dell'11 ottobre 1999.[6]
«Partito semitroncato: il PRIMO, di azzurro, all'airone al naturale, rivoltato, fermo sulla pianura di verde, sormontato dalla fascia diminuita, di oro: il SECONDO, di verde, alle sette spighe di grano, impugnate, d'oro, legate di rosso; il TERZO, di rosso, ai tre fusi d'oro, bene ordinati. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo rettangolare di giallo.
Abitanti censiti[7]
San Leonardo è una frazione condivisa con il comune di Linarolo. Il paese è attraversato dalla "Via Regina" (una parte della Via Francigena) e si estende in un territorio chiamato, in epoca medievale, "Toxicaria". Nel XVIII secolo il piccolo comune di San Leonardo fu aggregato a quello di Vaccarizza e nel 1872 ai comuni di Linarolo e Valle Salimbene. Cuore del caseggiato è la bellissima chiesa parrocchiale di San Leonardo di Limoges
Cronistoria dell'ODB San Leonardo | |
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