Aceste

Nella mitologia classica Aceste o Egeste (in latino Ăcestēs, -ae) fu un mitologico re siciliano.

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Illustrazione di Wenceslaus Hollar per il V libro dell'Eneide, con gli onori per Anchise. Aceste è il personaggio coronato e barbuto a destra, dietro ad Enea^[1]

Mito

Aceste era figlio di una donna troiana, Egesta, inviata in Sicilia dal padre per evitare alcune creature pericolose che infestavano la sua città natale; a Egesta si sarebbe unito il locale dio fiume Crimiso, generando così Aceste. Quando Troia fu attaccata dai Greci, vi si recò per difendere la città, senza però riuscire a evitarne la fine; così, tornando in Sicilia, portò con sé Elimo e le sue tre navi.

Le sue vicende sono narrate da Virgilio nell'Eneide. Dal libro I, durante la tempesta che scaglia le navi di Enea e degli altri profughi troiani verso Cartagine, si apprende che durante il loro viaggio essi hanno già fatto sosta in Sicilia, dove Aceste li ha ospitati favorevolmente in nome della comune origine.

In seguito, nel libro V, mentre Enea e i suoi compagni veleggiano da Cartagine, fanno di nuovo sosta in Sicilia, a Drepanon, ove vengono ancora accolti da Aceste. Qui Enea, poiché è passato esattamente un anno dalla morte e sepoltura di suo padre Anchise presso quel luogo, decide di celebrare giochi funebri in suo onore, cui partecipa anche Aceste, che vince nella gara di tiro con l'arco.

Infine, dopo che le donne troiane hanno incendiato le navi così da impedire di riprendere il viaggio verso l'Italia, Enea stabilisce che esse e anche quanti tra gli uomini siano stanchi di peregrinazioni restino in Sicilia, presso la nuova città che sarà fondata da Aceste e prenderà il suo nome: Segesta.

Fonti

• Virgilio, Eneide I, 195 e 550 ss.; V, 36 ss. e 711 ss.
• Licofrone, Alexandra, 951 ss.