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Acido fumarico
composto chimico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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L'acido fumarico, acido trans-butendioico o acido paramaleico,[2] è un composto chimico di formula che in condizioni normali si presenta come un solido cristallino incolore,[3] inodore,[4] dal sapore fortemente acido.[5]
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Storia
Il composto fu ottenuto per la prima volta da Lassaigne mediante distillazione dell'acido malico ed analizzato da Pelouge.[2]
Caratteristiche strutturali e fisiche
Riepilogo
Prospettiva
Si tratta di un acido carbossilico, un acido butendioico in cui il doppio legame C=C presenta geometria E[6] e l'isomero dell'acido maleico. Le due sostanze sono isomeri stabili e distinti, dato che la rotazione attorno ad un doppio legame carbonio-carbonio è impedita, poiché la transizione tra gli isomeri cis (Z) e trans (E) possiede una notevole energia di attivazione.[5]
Il composto è combustibile, anche se è difficile innescarlo.[3] In caso di incendio si possono sviluppare fumi irritanti di anidride maleica.[3] Fonde difficilmente e sublima intorno ai 200°C formando anidride maleica e acqua.[5]
- insolubile in cloroformio e benzene;
- praticamente insolubile in olio d'oliva, tetracloruro di carbonio, xilene, canfora fusa e ammoniacaliquida;
- moderatamente solubile in acqua fredda, etere etilico e acetone;
- facilmente solubile in eteri e alcol;
- solubile in etanolo e acido solforico concentrato;
- molto solubile in acido nitrico bollente.
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Abbondanza e disponibilità
È naturalmente presente in molte piante, nella C. islandica, nella F. officinalis e in alcuni funghi.[5]
Sintesi del composto
L'acido fumarico è stato sintetizzato per la prima volta a partire dall'acido succinico.[12] Si può ottenere:
- dall'ossidazione del furfurale, ottenibile dalla trasformazione del mais, utilizzando un clorato in presenza di un catalizzatore a base di vanadio.[13]
- per distillazione secca dell'acido malico;
- dall'etere cloroeteniltricarbonico per azione di cianuro di potassio e carbonato di potassio.[5]
Attualmente, la sintesi industriale dell'acido fumarico è principalmente basata sull'isomerizzazione catalitica dell'acido maleico in soluzioni acquose a pH basso. Quest'ultimo è accessibile in grandi volumi come prodotto di idrolisi dell'anidride maleica, prodotta mediante ossidazione catalitica del benzene o del butano.[14]
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Reattività e caratteristiche chimiche
Il composto reagisce:[5]
- con basi alcaline o metalliche a formare i corrispondenti fumarati;
- con acido bromidrico fumante a 100°C a formare acido monobromosuccinico;
- direttamente con il bromo (Br2) a formare l'acido dibromosuccinico;
- con bisolfiti alcalini a formare acido succinilsolfonico;
- con permanganato di potassio a formare acido racemico;
- con zinco metallico in acqua a dare succinato di zinco.
Composti
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Biochimica
L’acido fumarico è stabile, sebbene sia soggetto a degradazione da parte di microrganismi sia aerobici che anaerobici.[16] Il fumarato, la sua forma anionica, è un intermedio nel ciclo dell'acido citrico utilizzato dalle cellule per produrre energia sotto forma di adenosin trifosfato (ATP) da alimenti. Esso è formato dall'ossidazione da parte della succinato deidrogenasi del succinato. Il fumarato viene quindi convertito dalla fumarasi a malato. La pelle umana produce naturalmente acido fumarico quando esposta alla luce solare.[17] Livelli cronicamente elevati di acido fumarico sono associati ad almeno tre errori congeniti del metabolismo, tra cui: deficit del complesso 2-chetoglutarato deidrogenasi, deficit di fumarasi e deficit di piruvato carbossilasi.[18]
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Farmacologia e tossicologia
Effetti del composto e usi clinici
Due esteri lipofili dell'acido fumarico (MEFAE e DMFAE) si sono dimostrati efficaci nel trattamento della psoriasi volgare e vengono utilizzati associati in capsule gastroresistenti.[15]
Controindicazioni ed effetti collaterali
L’acido fumarico è generalmente considerato una sostanza relativamente non tossica e non irritante. Tuttavia, sono stati segnalati casi di insufficienza renale acuta e altre reazioni avverse in seguito all’uso terapeutico topico e sistemico dell’acido fumarico e dei suoi derivati nel trattamento della psoriasi o di altri disturbi cutanei. Altri effetti collaterali della terapia orale includono alterazioni della funzionalità epatica, disturbi gastrointestinali e vampate di calore.[16]
Tossicologia
L’inalazione della polvere può causare irritazioni alle vie respiratorie. Il composto non è tossico se ingerito. Il contatto prolungato con occhi o pelle può provocare irritazioni.[3]
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Applicazioni
Industria alimentare
È utilizzato come stabilizzante di diversi prodotti e come regolatore di acidità in prodotti alimentari dal 1946, generalmente in sostituzione dell'acido tartarico e a volte, dell'acido citrico. È denotato con la sigla E297.[19] Viene utilizzato nella preparazione dei vini poiché ha un effetto negativo sulla fermentazione malolattica. A dosaggi compresi tra 300 e 600 mg/l ha un'azione battericida che inibisce i batteri lattici.[20]
Altri usi
L'acido fumarico è utilizzato nella fabbricazione di resine poliesteree e polialcoli e come mordente per i coloranti.[21] Fin dai primi anni del XXI secolo è stato utilizzato per sintetizzare una delle prime strutture metallo-organiche che presentano applicazioni commerciali grazie alle sue notevoli proprietà meccaniche e di adsorbimento, in combinazione con una bassa tossicità rispetto ad altri MOFs ben studiati.[22] Viene inoltre utilizzato nei prodotti cosmetici.[23]
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Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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