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Aglaureion

tempio sull'acropoli di Atene Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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L'Aglaureion (greco Αγλαύρειο) o santuario di Aglauro era il luogo di culto, situato alle pendici dell'Acropoli di Atene, dedicato ad Aglauro (o Agraulo), figlia di Cecrope I, mitico primo re dell'Attica.[3][2] Si trattava di un piccolo santuario.

Dati rapidi Aglaureion greco ΑγλαύρειοSantuario di AglauroGrotta di Aglauro, Civiltà ...

L'identificazione topografica sul versante orientale dell'Acropoli è stata confermata nel 1980 dal ritrovamento in situ di una stele, proveniente dal peribolo del santuario e oggi al Museo dell'Acropoli.[1][4] Fonti antiche collegano l'area del santuario all'accesso persiano all'Acropoli nel 480 a.C. e alla descrizione pausaniana dei santuari sulla pendice orientale.[5][6]

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Storia

Erodoto riferisce che i Persiani scalarono la rocca dell'Acropoli in qualche punto nei pressi dell'Aglaureion quando catturarono e distrussero la cittadella nel 480 a.C.[7][8]

Descrizione e collocazione

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Pianta dell'Acropoli di Atene: l'Aglaureion si colloca nel versante orientale (a destra), al n. 27 (grotta di Aglauro).

Il santuario occupava una grande cavità naturale (grotta) e un recinto cultuale sul versante orientale sotto una delle caverne dell'Acropoli, come indicano la stele onoraria rinvenuta ancora fissata alla base e la successiva documentazione museale.[1][4] Le testimonianze letterarie di Pausania situano il témenos di Aglauro sopra il santuario dei Dioscuri presso il Pritaneo, elementi topografici che il rinvenimento epigrafico ha contribuito a riconsiderare per la mappatura delle pendici orientali.[6][4]

Fino agli anni ottanta del Novecento la maggior parte degli studiosi concordava che l'Aglaureion fosse collocato in qualche punto del versante settentrionale dell'acropoli (il candidato più popolare era l'antica fonte micenea).[7]

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Culto e pratiche

La documentazione epigrafica attesta l'esistenza di una sacerdotessa di Aglauro e attività cultuali comprendenti sacrifici introduttivi (eisagōgeia) e una pannychis (veglia notturna), come riportato nel decreto IG II³ 1, 1002 per la sacerdotessa Timokrite, da erigersi nel santuario.[3] La tradizione civica attribuisce inoltre al santuario il giuramento annuale degli efebi ateniesi, noto come giuramento efebico, come sintetizzato nelle note storico-epigrafiche di AIO con rinvio a Demostene 19.303 e alla discussione di Parker.[3]

Evidenze epigrafiche

  • IG II³ 1, 1002 (250/49 a.C.), decreto onorario per la sacerdotessa Timokrite; rinvenuto nel 1980 sul versante orientale, in situ con la base, e prescritto da porre «nel santuario di Aglauro».[3][1]
  • IG II³ 1, 1373 (periodo ellenistico), decreto in onore di una sacerdotessa di Aglauro, con rinvenimento sull'Acropoli (pendici meridionali).[9]
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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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