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Alessandro Puttinati

scultore, medaglista e incisore veronese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Alessandro Puttinati
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Alessandro Puttinati, anche Putinati (Verona, 26 agosto 1801Milano, 1º luglio 1872), è stato uno scultore italiano.

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Statua di Carlo Porta, 1862

Biografia

Riepilogo
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Figlio dell’incisore e medaglista Francesco,[1] dopo gli studi a Brera con Camillo Pacetti, fu allievo e seguace dello scultore danese Bertel Thorvaldsen a Roma.[2] Nel 1823 vinse a Milano, dove si era trasferito, il premio del Concorso Governativo di Scultura col gruppo in terracotta Apollo che sorregge il morto Giacinto (ora alla Galleria d'Arte Moderna). Specializzatosi in piccoli ritratti a figura intera con soggetto artisti e letterati (d'Azeglio, Hayez, Molteni, Rajberti[3]), in cui si evidenzia uno spiccato gusto verista, dal 1824 al 1837 fu attivo nella Fabbrica del Duomo per la quale eseguì sette statue e nel cantiere dell'Arco della Pace.[2][4]

Nelle opere presentate a Brera dal 1841 al 1847, oltre ai busti-ritratto e ad opere di soggetto religioso, affrontò anche tematiche romantiche di suggestione letteraria e storica (Masaniello) mentre nelle successive, dal 1851 al 1859, subì maggiormente il riflesso del clima culturale allora coevo (Bagnanti, Putti).[2]

Fu l'autore della prima opera dedicata a Garibaldi ancora in vita, posizionata nel 1867 a Luino.[5][6]

In rapporti di cordiale amicizia con Balzac (che gli dedicò il brano La Vengeance[7]), Puttinati fu anche celebre creatore di statuette da scrivania e da camino raffiguranti i più noti personaggi dei salotti milanesi di metà Ottocento.[8][9]

Puttinati è sepolto al Cimitero Monumentale di Milano.[10]

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Esposizioni

Oltre ad aver spedito opere a diverse esposizioni, partecipò:[2][9]

  • 1843: Londra (Cupido)
  • 1851: Londra (Preghiera); Promotrice delle Belle Arti, Torino (Madonna col bambino, bassorilievo in marmo)
  • 1863: inviò sue opere ad un'esposizione viennese
  • 1872: Milano (Paolo e Francesca).

Opere

Oltre a quelle citate:[2]

Sue anche le statue raffiguranti i principali navigatori italiani, Marco Polo, Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci e Flavio Gioia che ornavano il vestibolo della demolita Galleria De Cristoforis.[19]

Galleria d'immagini

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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