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Alkiza

comune spagnolo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Alkiza è un comune spagnolo di 374 abitanti, situato nella comunità autonoma dei Paesi Baschi. Si trova nel centro della provincia di Gipuzkoa, a nord-ovest della regione di Tolosaldea, 27 km a sud di San Sebastián. Nel 2016 contava 346 abitanti, l'88,8% dei quali parlanti la lingua basca.

Dati rapidi Alkiza comune, Localizzazione ...

Alkiza è un comune indipendente dal 1731. In precedenza dipendeva da Tolosa e da San Sebastián.

L'origine del toponimo ''Alkiza'' non è completamente certa. Alcuni studiosi suggeriscono che possa derivare dal basco antico, con il primo elemento ''alki'' o ''alce'' che indicherebbe un terreno elevato o una collina, mentre il secondo elemento ''-za'' potrebbe essere un suffisso locativo. In questo senso, il nome potrebbe significare "luogo elevato" o "zona sopraelevata". Tuttavia, altre teorie collegano il nome a caratteristiche idrografiche locali o a nomi di antiche famiglie che abitavano la zona.[1]

La piazza del paese si trova a 340 metri sul livello del mare ed ospita la scuola, il municipio, il frontone per la pratica della palla basca e la chiesa parrocchiale. Il comune conta più di 40 casali e numerose abitazioni.

Il comune è collegato ad Anoeta e Asteasu tramite la strada GI-3630. La diramazione per Asteasu fu inaugurata nel 1952, mentre quella per Anoeta nel 1957. Fino ad allora, Alkiza era collegata solo ai paesi vicini attraverso strade locali e rurali.

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Geografia fisica

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Alkiza si trova ad est della Sierra de Hernio. L’area comunale è prevalentemente collinare e ripida, ad eccezione del quartiere di Arana, situato su terreno pianeggiante. Il comune ha un clima tipicamente clima oceanico.

Poiché la Sierra de Hernio è una formazione calcarea, nelle terre di Alkiza sono presenti numerose strutture carsiche, come grotte, crepacci e doline. Il complesso Leize Haundia 2/Sabe-saia è la struttura carsica più importante di Alkiza: le due grotte formano un sistema profondo 340 m con 2 km di gallerie e un ruscello al loro interno.[2]

I rilievi più importanti nelle vicinanze sono i monti Herniozabal[3] (1010 m), Herniotxiki[4](820 m), Enaizpuru[5] (731 m), Alluts[6] (687 m) e Beleburu[7] (619 m) a ovest, e la collina Mendiola[8] (431 m) a est.

Idrografia

Come accennato in precedenza, Alkiza si trova in un’area carsica, pertanto le acque piovane o derivanti dai ghiacciai scorrono in gran parte sottoterra. Di conseguenza, i torrenti locali, che per la maggior parte dell’anno sono asciutti, trasportano acqua solo in caso di intense precipitazioni. I torrenti principali del comune sono il Mandabe[9] e l’Aranguren.[10]

Comuni confinati

Alkiza confina a nord con Larraul e Asteasu, a sud con Hernialde, Tolosa, Albiztur e Bidania-Goiatz, ad est con Anoeta e ad ovest con Errezil.

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Storia

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Le prime evidenze di presenza umana ad Alkiza risalgono all'età del bronzo. Tra i reperti più significativi vi sono frammenti di ceramica rinvenuti nella grotta di Olatzazpi[11] e un tumulo situato a Itzuregi.[12][13]

I primi riferimenti scritti ad Alkiza risalgono al 1348. Per ordine del re di Castiglia Alfonso XI, fu redatto l'elenco degli hidalgos di Tolosa, in cui erano inclusi diversi casali di Alkiza, menzionata come amministrativamente associata a Tolosa. A causa delle tasse, Alkiza e altri paesi di Tolosaldea entrarono in controversie con Tolosa a partire dal 1435. Nel 1450, Alkiza tentò di unirsi a San Sebastián, ma l'unione non si concretizzò legalmente fino al 1479, quando Tolosa e San Sebastián firmarono l'accordo nella Casa Torre Berroeta de Andoain.

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Tra il XV e il XVIII secolo, Alkiza si autogovernò tramite un consiglio aperto a tutti i proprietari maschi.

Alla fine del primo terzo del XVIII secolo, Alkiza raggiunse un momento cruciale della sua storia: il 21 gennaio 1731 fu dichiarata villa dal re Filippo V e separata da San Sebastián, diventando ufficialmente un comune autonomo. Miguel Irazusta ne fu il primo sindaco. Nello stesso anno furono definiti anche i confini di Alkiza e designati i singoli cippi, le pietre che segnavano i confini. Con l'acquisizione dello status di comune indipendente, Alkiza ottenne il diritto di partecipare ai Consigli Generali di Gipuzkoa. Tuttavia, il costo economico era elevato, pertanto il comune propose di unirsi ad Anoeta per condividere le spese, dando origine nel 1742 all'unione denominata Ainssu[14]. Nel 1815 si unì anche Hernialde e l'unione ampliata fu chiamata Ainssuberreluz.[15]

All'inizio del XIX secolo, a causa dei debiti derivanti dalla Guerra della Convenzione, si procedette alla privatizzazione delle terre comunali. Nel 1797, i cittadini autorizzarono il Consiglio Comunale a vendere tali terreni. La prima asta si tenne nel 1799, durante la quale furono venduti cinquantatré lotti; tra il 1799 e il 1814 il Consiglio Comunale organizzò altre sei aste. A seguito di questa privatizzazione, la superficie delle terre comunali si ridusse a 0,40 km². La cessione dei terreni danneggiò gravemente l'economia locale, privando il comune di risorse fondamentali come legna, carbone e castagne.

Le prime due guerre carliste del XIX secolo ebbero scarso impatto su Alkiza. Tuttavia, nel 1873, durante la terza guerra carlista, si verificò un episodio rilevante nel territorio di Alkiza: il sacerdote e capo della guerriglia Santa Cruz era sospettato di trovarsi nell'area del monte Hernio, e le truppe liberali si recarono a cercarlo. Non trovando nessuno, decisero di scendere dal passo Zelatum[16] verso il paese di Alkiza. All'ingresso del villaggio furono attaccati, ma alla fine i liberali furono respinti dai Carlisti, alleati del sacerdote.

Nel 1885 il Consiglio Comunale decise di introdurre ad Alkiza il telegrafo e il telefono. Questi servizi erano inizialmente gestiti dalla taverna comunale; il telefono non fu esteso a tutte le abitazioni del comune fino ai primi anni 1980.

Nel 1911 quattro abitanti di Alkiza — Ignacio Urruzola, Eusebio Zubiaur, Markos Bengoa e Fermin Roteta — costruirono una centrale idroelettrica sul torrente Mandabe. In questo modo l'elettricità divenne disponibile anche per le abitazioni del comune, fino ad allora rimaste isolate. La produzione elettrica continuò secondo questo sistema fino al 1971, quando la compagnia Iberduero installò due centri di trasformazione nel territorio comunale.

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In primo piano le fattorie Etxabe ed Etxabegoien nel quartiere Azaldegi; sullo sfondo i quartieri Hernio e Aldapa.
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Organizzazione amministrativa

Il comune era originariamente suddiviso in quattro quartieri: Azaldegi[17], Aldapa[18], Arana Behea[19] e Arana Goikoa[20]. Il centro si trovava nella casa Otsamendi[21] e l'area municipale era organizzata in quattro sale per la gestione della suddivisione. Nel 1884 il quartiere di Aldapa fu scisso in due, dando origine ai quartieri di Aldapa e Hernio[22]. Un nuovo quartiere, Sakamidra[23], fu creato nel 1940.

Il comune è attualmente diviso in cinque quartieri: Aldapa, Arana, Azaldegi, Hernio e Sakamidra.

Società

Evoluzione demografica

Al momento della prima documentazione scritta su Alkiza, nel XIV secolo, si stima che il paese contasse circa 60 abitanti. All'inizio del XVII secolo la popolazione crebbe fino a raggiungere circa 270 persone, mentre nel XIX secolo il comune arrivò a 350 abitanti. I primi dati precisi sull'evoluzione demografica risalgono soprattutto alla metà del XIX secolo. Il grafico seguente mostra l'andamento della popolazione di Alkiza a partire dal 1851:

Abitanti censiti

Dall'inizio del XX secolo, la popolazione di Alkiza ha subito un calo graduale, che si è accentuato a partire dagli anni '60 fino alla fine del secolo. Il numero di abitanti raggiunse il minimo nel 2000, con soli 264 residenti. All'inizio del XXI secolo, la popolazione era paragonabile a quella registrata quando Alkiza divenne un comune autonomo. La diminuzione demografica può essere attribuita al fatto che l'agricoltura cessò di essere il principale motore dell'economia locale già nel corso del XX secolo. Di conseguenza, molti abitanti iniziarono a lavorare nell'industria e nei servizi delle città vicine, come Asteasu, Anoeta o Tolosa, trasferendosi progressivamente in queste aree.

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Economia

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Fino alla prima metà del XX secolo, la principale attività economica di Alkiza era l'agricoltura. L'attività agricola era organizzata attorno all'azienda e rappresentava un'economia di sussistenza, volta a produrre soltanto quanto necessario al sostentamento del comune. A differenza di altre zone di Gipuzkoa, la pastorizia sembra aver avuto un ruolo limitato nell'economia locale.

Storicamente, Alkiza contava tre mulini: Igaran, situato nel quartiere Arana sul torrente Mandabe, e Olaa e Goiko Errota nel quartiere Aldapa, sul torrente Aranguren. Gli ultimi due rimasero in attività fino al 1953 e servivano alla macinazione di grano e mais.

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L'economia di sussistenza implica affidarsi il meno possibile a risorse esterne. Con i forni a calce, come questo della fattoria Arpide, si otteneva la calce necessaria per l'orto e la casa.

Le carbonaie rappresentavano un importante supplemento di reddito per gli agricoltori di Alkiza, che vendevano il carbone all'industria e alle abitazioni dei comuni vicini, come Tolosa. Il legno delle foreste del monte Hernio era particolarmente adatto alla produzione di carbone vegetale. Negli ultimi decenni del XX secolo, Alkiza disponeva di una piccola zona industriale vicino al quartiere Umanea di Asteasu, attualmente non più attiva; Baldosas Jarri era la principale compagnia locale.

Attualmente, l'attività economica di Alkiza è piuttosto limitata e la maggior parte dei residenti occupati lavora al di fuori del comune, principalmente nei settori industriale e dei servizi della regione. Tra i residenti si segnala la presenza di un numero significativo di professori universitari.

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Politica

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Quando Alkiza fu dichiarata comune, si dovette iniziare a nominare i sindaci: il primo, come accennato, fu Miguel de Irazusta, architetto di Madrid. Le ordinanze municipali stabilirono che i sindaci successivi dovessero risiedere nel comune, e Jerónimo Alkizalete sostituì Irazusta. Fino alla metà del XIX secolo, i sindaci venivano eletti nei primi giorni dell'anno e per essere candidati era necessario essere gentiluomini e proprietari di almeno una fattoria di prima classe. Nel 1845, dopo la prima guerra carlista, il sistema elettorale fu modificato e il mandato dei sindaci venne prolungato. Nel 1931, nelle elezioni comunali che portarono alla proclamazione della Seconda Repubblica, Krispin Sorarrain fu eletto sindaco fino al 1934, seguito da José Tolosa. Il 27 agosto 1936, dopo lo scoppio della Guerra civile spagnola, la Giunta di Burgos, fedele ai leader del colpo di Stato, destituì José Tolosa e il resto dei consiglieri, nominando come nuovo sindaco Matías Aranburu.

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Sindaco e consiglieri per la legislatura 2019-2023

Alla fine del regime di Franco, nelle prime elezioni comunali del 1979, Bittor Sorarrain Lasa, nipote di Krispin, fu eletto sindaco della lista indipendente Alkizako Herriaren Alde. Antonio Zubiaurre Otegi ricoprì la carica dal 1983 fino alla sua morte nel 2004, prima per Euskadiko Ezkerra e poi per la lista indipendente Alkizako Abertzale Ezkertiarrak a partire dal 1995. Nel 2004 Jon Roteta assunse l'incarico di sindaco e rimase in carica fino al 2011. Alle elezioni del 2011 venne eletto Jon Umérez Urrezola, mentre in quelle del 2015 fu eletta Inaki Irazabalbeitia Fernández.

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Istruzione

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Nuova scuola, 2020

Poco dopo essere stata dichiarata villa, il Consiglio Comunale di Alkiza decise di occuparsi dell'istruzione dei residenti. Nel 1749, in un accordo con il primo notaio residente nella località, Francisco Ignacio Larrunbide, si stabilì che il notaio dovesse insegnare a leggere e scrivere. Questa situazione continuò fino al 1797, quando il Consiglio Comunale nominò il primo insegnante non notaio, Juan Antonio Irazusta. L'accordo firmato con il Consiglio Comunale definiva i suoi obblighi e diritti: insegnare ai bambini la dottrina cristiana e le basi della lettura, scrittura e aritmetica. Tranne nel caso di famiglie indigenti, tutte le famiglie corrispondevano all'insegnante un pagamento in grano, oltre allo stipendio stabilito dal Consiglio Comunale. La scuola era ospitata nell'edificio municipale e l'insegnante aveva anche l'incarico di regolare l'orologio sulla torre della chiesa parrocchiale.

Nel 1816, i fratelli e residenti del paese Juan Bautista e José Antonio Legarra edificarono la casa Migelena, situata vicino al municipio. La scuola fu ospitata in quella casa e il parroco Juan Bautista Legarra svolse il ruolo di insegnante tra il 1822 e il 1843. Nel 1823, Juana María Aranburu fu nominata insegnante per l'istruzione delle ragazze. Nel testamento di Juan Bautista Legarra del 1845, l'edificio scolastico, già noto come Donjuanena, fu ceduto al Consiglio Comunale per continuare ad essere utilizzato come scuola.

La scuola rimase in quell'edificio fino al 1930, quando fu costruita una nuova scuola sul terreno della casa Madrigal.

Nel marzo 2020 fu inaugurato un nuovo edificio scolastico, costruito dal Dipartimento della Pubblica Istruzione del governo basco, a sostituire quello precedente, ormai diventato insufficiente e obsoleto.

La scuola elementare di Alkiza offre istruzione a livello infantile e primaria. Nell'anno accademico 2019-2020, risultavano iscritti complessivamente cinquantatré studenti.

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Lingua

Ad Alkiza, secondo i dati del 2016, l'88,8% della popolazione è lingua basca e l'uso sociale della lingua, misurato nel 2017, è pari all'83,6%. La scuola adotta il modello D, ossia il sistema di immersione linguistica in cui la quasi totalità delle materie viene insegnata in lingua basca, mentre lo spagnolo è previsto come materia curricolare autonoma.[24]

Il consiglio comunale è membro dell'Associazione dei Comuni di lingua basca (UEMA) dal dicembre 2019.

Ad Alkiza si parla la variante di Tolosaldea del dialetto gipuzkoano, ma, a causa dell'uso del basco unificato nell'istruzione e nei media e del contatto più frequente con parlanti di altri dialetti, le giovani generazioni presentano un linguaggio più ibrido.

Nel portale Ahotsak[25] sono disponibili registrazioni di otto persone, cinque uomini e tre donne, nate tra il 1917 e il 1941, che costituiscono esempi del basco tradizionale di Alkiza.

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Cultura

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Alkiza è un comune caratterizzato da una vivace attività culturale. Durante l'anno vengono organizzati numerosi eventi, tra cui conferenze, spettacoli musicali, mostre e rappresentazioni teatrali. Si tengono inoltre due settimane culturali, una in occasione di San Isidoro e l'altra di San Martino.

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Scultura in memoria del sindaco Antonio Zubiaurre (1983-2004), opera di Koldobika Jauregi

Tra il 2008 e il 2010 è stato realizzato un progetto culturale promosso dai residenti, chiamato Itxurain, con l'obiettivo di raccogliere il patrimonio socio-etnografico e culturale del paese e proiettarlo nel futuro come uno dei pilastri dell'identità comunitaria. In totale sono stati sviluppati quattro progetti con la partecipazione della scuola e di numerosi abitanti.

L'iniziativa Sormenaren Kabia (Nido della Creazione) è attiva dal 2018. Ogni anno offre a due artisti una borsa di studio, uno spazio per la creazione artistica e la consulenza di Koldobika Jauregi[26] durante il loro soggiorno ad Alkiza.

D'altra parte, accanto alla strada di Asteasu, nel quartiere Azaldegi, si trova il Museo Ur Mara[27], progettato e gestito dallo scultore Koldobika Jauregi e da sua moglie, la designer di gioielli Elena Cajarabille. Nel museo, oltre alle opere di Koldobika ed Elena, sono esposte anche quelle di altri artisti. L'istituzione propone inoltre un programma annuale di concerti, mostre e workshop.

Il pittore Juan Luis Goenaga[28] ha il suo laboratorio nella fattoria Aritzategibarrena[29], situata nel quartiere Hernio.

Monumenti

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Casa Alkizalete o Lete

La casa Alkizalete o Lete è stata dichiarata patrimonio culturale con la categoria di Monumento. Di origine medievale, presenta un arco semicircolare e tessuti in stile gotico al piano terra, oltre a colonne e travi di legno risalenti al XVI secolo. La data 1212 è incisa sullo stemma della facciata, mentre l'attuale casa colonica corrisponde a un edificio barocco del XVIII secolo.

Chiesa di San Martino de Tours

La chiesa parrocchiale di San Martino de Tours è in stile gotico ed ha assunto l'aspetto attuale nella seconda metà del XVI secolo. L'edificio originale era privo di torre, costruita nel diciassette.

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Chiesa di San Martino de Tours

La prima pala d'altare della chiesa è stata inizialmente attribuita allo scultore Joanes Antxeta, ma l'autore effettivo era Joanes de Arbeiza di Soravilla. È documentato che Antxeta fu chiamato ad Alkiza per discutere della pala d'altare; l'ipotesi principale è che abbia svolto solo un ruolo di consulente. La torre e la sagrestia della chiesa furono costruite tra il 1688 e il 1700.

L'attuale pala d'altare della chiesa è opera di Miguel de Irazusta, un architetto alkizarra con studio a Madrid. Ricevette la commissione nel 1724 e la completò nello stesso periodo in cui fu nominato primo sindaco della città. Sotto il parroco Juan de Irazusta, cugino di Miguel, tra il 1755 e il 1772 furono realizzati importanti interventi: la costruzione dell'arco del coro, del nuovo piano della chiesa e del portico, nonché l'installazione di un orologio nella torre, riformato poi nel 1841 e nel 1932. L'organo della chiesa risale al 1928. Tra il 1998 e il 2000, la chiesa di San Martino è stata sottoposta a un profondo restauro, finanziato in parte con fondi dell'Unione Europea.

Cappelle di San Giacomo e della Santa Croce

Non ci sono dati sulla data di costruzione della cappella di San Giacomo. Attualmente essa costituisce un complesso con il cimitero, adiacente al parcheggio locale. Nella documentazione storica è stata talvolta indicata anche come ospedale. La prima menzione documentata della cappella risale al 1528. Il nome dell'ospedale ha portato Luis Pedro Peña Santiago a ipotizzare che qualche ramo del Camino de San Giacomo potesse passare attraverso Alkiza[30].

Era consuetudine per gli abitanti di Alkiza fare donazioni alla cappella mediante le loro volontà testamentarie. Nel 1762, la parrocchia di San Martino affidò all'architetto Martín Carrera la costruzione di un calvario lungo il percorso dalla chiesa alla cappella. Non esistono dati certi sulla sua realizzazione, ma attualmente circa sei incroci risultano ancora in piedi.

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Cappella di San Giacomo

Pochi anni dopo l'incarico a Carrera, il 22 giugno 1771, il vescovato di Pamplona proibì la celebrazione della messa nella cappella a causa delle precarie condizioni strutturali dell'edificio. Il divieto rimase in vigore fino al 1832, anno in cui il vescovato autorizzò il restauro della cappella, in seguito alla decisione di demolire un'altra cappella del paese, quella della Santa Croce.

Le messe continuarono a essere celebrate nella cappella di San Giacomo fino al 1977, mentre la processione del Venerdì Santo, che aveva inizio presso la parrocchia e si concludeva alla cappella, si svolse fino al 1979. Attualmente, la cappella è sconsacrata.

La cappella della Santa Croce si trovava a circa mezz'ora dal centro della piazza, a 520 m sul livello del mare. Il vecchio percorso da Alkiza a Hernio attraversa le sue rovine. La prima menzione documentata della cappella risale al 1528. Nel 1832, il vescovato di Pamplona autorizzò la sua demolizione, motivando la decisione con la lontananza dal nucleo urbano e lo stato di degrado delle mura.

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Cimitero

Fino all'inizio del XVIII secolo, i defunti venivano sepolti nella chiesa di San Martino. Nel 1708 fu realizzata un'area dedicata ai sepolcri accanto alla cappella di San Giacomo. Per oltre un secolo le sepolture si alternarono tra la chiesa parrocchiale e questa nuova area. Dal 1828, l'area esterna fu utilizzata esclusivamente per le sepolture.

La sua gestione rimase a carico della parrocchia di San Martino fino al 1885, quando il Consiglio Comunale investì 550 pesetas per ampliarla.(Circa 36 500 € al 2025). Da allora, la responsabilità passò al consiglio comunale. Nel 1945 l'area venne ulteriormente ampliata, assumendo l'attuale configurazione.

Nel febbraio 1926, le ossa dei defunti sepolti nella chiesa di San Martino furono trasferite al cimitero.[31]

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Frontone

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Il gioco della palla basca è praticato ad Alkiza fin dall'antichità, come suggerisce la toponomastica minore: ad esempio, in nomi di terreni come Pelotaleku (luogo in cui si gioca la palla) o Mendiolapelotalekuazpia (sotto il luogo in cui si gioca la palla a Mendiola). Il primo riferimento documentato risale alle ordinanze del 1735, che vietavano la pratica della palla nel portico della chiesa durante le ore di culto.

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Frontone coperto

Tuttavia, il primo frontone a parete sinistra fu costruito nel 1922, finanziato dalla cartiera Echezarreta, Larrion e Aristi de Irura, nell'ambito della costruzione della centrale idroelettrica Elektralkiza. La parete sinistra fu eretta accanto alla chiesa di San Martino, con la facciata rivolta verso la fattoria Katalandegi. Si trattò di un intervento significativo, poiché nei paesi vicini non esistevano frontoni con una parete sinistra. Il giocatore di palla locale Telesforo Arregi commentò in un'intervista del 2003[32]:

'Nei paesi circostanti non c'erano frontoni con una parete sinistra, e quella che aveva simpatia... tutti [avevano simpatia] per Alkiza. Da Hernialde, da Asteasu. Ad Asteasu c'era solo un piccolo portico... '

L'attuale frontone coperto fu inaugurato il 15 dicembre 1957. La costruzione fu realizzata dal Consiglio provinciale di Gipuzkoa in occasione della Giornata dei Comuni di Gipuzkoa. Nella partita inaugurale, Atanio X e Atanio IX sconfissero Atanio III e Atanio IV con il punteggio di 20-17.

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Fontana-lavanderia de la fattoria Etxabeguren berri

Essendo uno dei pochi frontoni coperti di Gipuzkoa, attrasse numerosi visitatori da altri luoghi, fino agli anni '80, quando iniziarono a costruire frontoni coperti in tutte le città della provincia.

Altri luoghi d'interesse

  • Tra gli elementi del patrimonio etnografico di Alkiza si segnalano la calcara d'Intxarraundiaga[33], le fontane-lavanderie d'Altzorbe[34] e d'Etxabeguren Berri[35], il sistema di canali per la raccolta dell'acqua del mulino Goiko Errota[36], le strade di Il Lunbe[37], Askantxo[38] e Lakapide[39], la diga di Elektralkiza[40] e il muro del giardino della fattoria Mariategi.[41]
  • Centro di interpretazione Fagus-Alkiza, porta d’accesso all'Area speciale di conservazione Hernio-Gazume (rete Natura 2000).

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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