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Angelo Franzosi
allenatore di calcio e calciatore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Angelo Franzosi (Milano, 7 novembre 1921 – Milano, 8 febbraio 2010[3][4]) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo portiere.
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Biografia
Ebbe diversi soprannomi: detto Nani,[1][5] era chiamato anche Camomilla dai compagni di squadra per via dell'emozione che lo tormentava prima delle partite e che calmava solo a base di decotti.[5] Un altro appellativo che lo accompagnò in carriera era quello di Gatto Nero, che gli fu dato dai tifosi per le sue qualità acrobatiche e per la maglia nera che indossava quando militava nella compagine interista.[6]
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Caratteristiche tecniche
Portiere considerato sicuro e affidabile tra i pali[1][6][7], per sua stessa ammissione preferiva la presa alla respinta[6]; non era altrettanto abile nelle uscite[1][7].
Carriera
Riepilogo
Prospettiva
Calciatore
Club
Dopo l'esordio nei ragazzi dell'Ausonia[8] entrò a quattordici anni nell'Ambrosiana-Inter[9], con cui esordì in prima squadra nel 1941, ventenne, contro il Bologna; l'Ambrosiana-Inter vinse, e Franzosi divenne titolare inamovibile.
Nel 1949 fu il primo giocatore nerazzurro a indossare la fascia di capitano, da poco introdotta dalla Federazione[7]. Difese la porta interista per un decennio, prima di passare al Genoa[1], squadra con cui giocò per cinque stagioni ottenendo una promozione in Serie A nel 1952-1953. Con i Grifoni disputò la sua ultima partita in Serie A il 18 settembre 1955 contro il Bologna[1], unica presenza di quel campionato che lo vide riserva dopo quattro anni da titolare. Concluse la propria carriera al Lecco, con cui ottenne la promozione in Serie B nel campionato 1956-1957.
Nazionale

Esordisce nella Nazionale giovanile il 6 marzo 1942, nella vittoria per 3-0 contro l'Ungheria[7]. Conta anche 2 presenze in Nazionale maggiore, dove esordisce il 9 novembre 1947 in Austria-Italia 5-1, sostituendo nei 12 minuti finali il portiere titolare Lucidio Sentimenti[7]. Anche la seconda presenza, due anni dopo, è contro la formazione austriaca, nella vittoria per 3-1 del 22 maggio 1949[7].
Allenatore
Iniziò la carriera di allenatore affiancando Camillo Achilli sulla panchina del Lecco e dell'Alessandria, che allenò successivamente nel 1963-1964. Sul finire degli anni Cinquanta aveva allenato nelle serie minori lombarde Morbegnese e Mobilieri di Bovisio Masciago[10]. In seguito, dopo poco più di una stagione al Sondrio[11][12] e una alla Pro Vercelli[13], in compagnia di Achilli approdò al Piacenza, di cui fu allenatore in seconda di Bruno Arcari nel campionato di serie C 1970-1971. In seguito alle dimissioni di Arcari, gli subentrò alla guida della prima squadra conducendola alla salvezza[14]. Fu riconfermato per le due stagioni successive come vice di Tino Molina e successivamente di Giancarlo Cella[15][16].
In seguito guidò la Solbiatese in Serie D[13] e le giovanili del Legnano, nel 1978-1979[17].
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Statistiche
Cronologia presenze e reti in nazionale
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Palmarès
Giocatore
Competizioni nazionali
- Serie B: 1
- Genoa: 1952-1953
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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