Operò a Messina in una bottega insieme ai fratelli Paolo e Gaetano dove avviò una accademia d'arte. La sua pittura fu caratterizzata spesso dalla drammaticità delle figure rappresentate e da una certa influenza data dalla attività di affrescatore. Pietro Paolo Vasta, noto artista nella ricostruzione dei primi decenni del Settecento del Val di Noto, fu il più noto apprendista della bottega dei Filocamo.
Gran parte della produzione pittorica dei Filocamo che fu realizzata per la decorazione di monumenti a Messina è andata perduta a causa delle distruzioni dei terremoti del 1783 e del 1908. Alcune delle loro opere sono oggi visibili ad Acireale, sia nella cattedrale (Assunzione della Vergine nell'abside e affreschi nella cappella di Santa Venera) che nella Pinacoteca Zelantea ed a Palermo nella chiesa di Santa Caterina e nella cattedrale.
Contagiato dalla peste, morì tragicamente insieme ai fratelli durante l'epidemia del 1743.
1711, Annunciazione, olio su tela, opera custodita sull'altare maggiore.
1711 - 1712, Ciclo, affreschi raffiguranti: il Riposo durante la fuga in Egitto, lo Sposalizio della Vergine, la Presentazione di Gesù al tempio, la Natività, l'Adorazione dei Magi, la Visita di Maria a Santa Elisabetta, la Presentazione di Maria al tempio e Gesù tra i dottori del tempio. Nel catino absidale è rappresentata l'Assunzione di Maria al cielo, nella volta l'Incoronazione di Maria tra Angeli e Santi fra schiere d'angeli e la Santissima Trinità.[1]
1711 - 1712, Ciclo, affreschi raffiguranti la Predicazione di Santa Venera e il Martirio di Santa Venera, opere realizzate nella volta della Reale cappella di Santa Venera.[2]
1706c., Ultima Cena, San Francesco di Paola, Pie Donne, Sant'Elia, Sant'Agostino, Miracolo di Mosè alla pietra di Oreb, olio su tela, opere documentate nella tribuna della chiesa di Sant'Elia e custodite nel Museo regionale.[4]
XVIII secolo, San Francesco di Paola, olio su tela, opera documentata nella chiesa di San Cosimo dei Medici.[4]
XVIII secolo, Pie Donne, olio su tela, opera documentata nella chiesa della Madonna della Mercède o chiesa del Conservatorio delle Biancuzze alla Caperrina.[4]
1705, Sposalizio mistico di Santa Rosa, dipinto, opera custodita nel duomo di San Giorgio.
Santa Lucia del Mela
1718, Madonna col Bambino e Santi, olio su tela, opera custodita nella chiesa del Sacro Cuore.
1718, Madonna del Carmelo, olio su tela, opera custodita nella chiesa del Sacro Cuore.
Palermo e provincia
1725, Anima in gloria sale in Paradiso e l'Esaltazione del Santissimo Sacramento, affreschi, opere eseguite in collaborazione con il fratello Paolo nella chiesa di Santa Caterina d'Alessandria di Palermo.