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Archivio apostolico vaticano

archivio centrale della Santa Sede Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Archivio apostolico vaticano
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L'Archivio apostolico vaticano (in latino: Archivum Apostolicum Vaticanum) è l'archivio centrale della Santa Sede, dove sono conservati tutti gli atti e i documenti che riguardano il governo e l'attività pastorale del Romano Pontefice e degli uffici connessi alla Santa Sede. L'Archivio vaticano «serve prima di tutto e principalmente al Romano Pontefice e alla sua curia, ossia alla Santa Sede» (motu proprio di Leone XIII del 10 maggio 1884).

Fatti in breve Eretto, Mutato nome ...
Fatti in breve Ubicazione, Stato ...
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Storia

Riepilogo
Prospettiva

L'Archivio apostolico vaticano, archivio centrale della Santa Sede, è stato istituito da papa Paolo V il 31 gennaio 1612. I registri che vi confluirono, provenienti dai vari dicasteri della Curia romana, furono tre: i Registri Lateranensi, i Registri Vaticani ed i Registri Avignonesi[1]. Nel 1630 papa Urbano VIII fece collocare nell'Archivio segreto vaticano vari registri di bolle (tra cui i libri della Camera apostolica) i quali fino a quel tempo erano rimasti ad Avignone. A papa Alessandro VII spetta la decisione di destinare all'archivio la corrispondenza della Segreteria di Stato.

Nel 1810 in epoca napoleonica gli archivi furono confiscati e portati a Parigi presso palazzo Soubise. La restituzione avvenne tra il 1814 e il 1817, ma molti documenti furono distrutti o dispersi.

Nel 1881 papa Leone XIII assunse la storica decisione di aprire le porte dell'archivio pontificio agli studiosi di qualsiasi paese e religione e divenne così un centro di ricerche storiche tra i più importanti del mondo. Da allora la ricerca nell'archivio segreto vaticano è gratuita ed è consentita ai ricercatori qualificati che abbiano interesse a compiere indagini storiche. Attualmente l'archivio segreto vaticano accoglie ogni anno oltre 1.200 studiosi, provenienti da circa 60 paesi del mondo.

Nel XX secolo, papa Paolo VI volle che sotto il Cortile della Pigna fosse costruito un nuovo Archivio, un bunker sotterraneo immenso con 85 km lineari di scaffali che ne fanno la più grande banca dati storica del mondo.[2][3] Il patrimonio documentario conservato nei suoi vasti depositi copre un arco cronologico di circa dodici secoli (secoli VIII-XX), ed è costituito da oltre 600 fondi archivistici. Pur non essendo l'archivio più vasto del mondo come quantità, è il più vasto del mondo come geografia perché abbraccia tutti i continenti e tutti gli Stati dove la Chiesa cattolica è presente.

Il 4 marzo 2019 papa Francesco ha annunciato che i documenti relativi al pontificato di Pio XII sono stati desecretati, estendendo la possibilità della consultazione e dello studio dei documenti - conservati nell'Archivio segreto - alla data 9 ottobre 1958, giorno della morte del venerabile pontefice.

Il 22 ottobre 2019 papa Francesco, con motu proprio, ha mutato il nome dell'Archivio segreto vaticano in Archivio apostolico vaticano.[4] Tuttavia, nelle pubblicazioni scientifiche è spesso leggibile e impiegato ancora l'acronimo ASV, con riferimento alla denominazione storica.

L'attributo secretum non va inteso nel senso comune di segreto:[5] secretum, infatti, deriva dal latino medievale e significa privato, personale. Con la stessa denominazione erano indicati, fino all'unità d'Italia, gli archivi delle cancellerie degli Stati preunitari.

Sono accessibili alla consultazione solo i documenti precedenti all'ottobre 1958 (pontificato di Pio XII) e solo a ricercatori in possesso di determinati titoli di studio (solitamente il titolo minimo richiesto è il dottorato di ricerca) previa eventuale domanda scritta e lettera di presentazione di un istituto di ricerca storico-scientifica accreditato (richiesta al primo accesso).

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Scuola vaticana di paleografia, diplomatica e archivistica

All'archivio è annessa la Scuola vaticana di paleografia diplomatica e archivistica, istituita da papa Leone XIII, che ne stabilì gli ordinamenti nel motu proprio Fin dal principio del 1º maggio 1884; l'ordinamento attuale risponde al nuovo statuto approvato da papa Paolo VI, il 21 maggio 1976.

L'insegnamento ha la durata di un biennio. La scuola rilascia il diploma di paleografo archivista. Oltre al corso biennale, si tiene un corso annuale di sola archivistica e un corso annuale di paleografia greca, con il rilascio dei relativi diplomi.

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I fondi archivistici

Riepilogo
Prospettiva

L'Archivio apostolico vaticano è composto da più di 600 fondi archivistici che si possono suddividere in sei gruppi:

  • Fondi relativi agli uffici di curia. - Questa sezione comprende tutta la documentazione prodotta e versata all'archivio dalle varie organizzazioni che compongono la Curia romana (ossia Segreteria di Stato, congregazioni, tribunali, uffici, Pontifici consigli e commissioni), e da quelle che esistevano in passato ma che poi o sono state soppresse oppure hanno subito cambiamenti di indirizzo o accorpamenti.
  • Fondi relativi agli archivi delle rappresentanze pontificie - Questa parte dell'archivio conserva la documentazione delle rappresentanze pontificie (delegazioni e nunziature) nei Paesi esteri, compresi quelli italiani pre-unitari.
  • Fondi relativi ad archivi di famiglie o di singoli personaggi - Importanti archivi privati, appartenuti a nobili famiglie romane, sono conservati nell'archivio vaticano; tra queste famiglie si possono ricordare i Boncompagni, i Borghese, i Rospigliosi, i Ruspoli.
  • Fondi relativi ai concili - In questa sezione sono conservati i fondi archivistici completi degli ultimi tre concili ecumenici della Chiesa cattolica (Trento, Vaticano I, Vaticano II), oltre alla documentazione dei concili medievali e di concili o sinodi locali.
  • Fondi relativi a ordini religiosi, monasteri, abbazie e arciconfraternite - Per diversi motivi storici o archivistici, l'archivio vaticano conserva diversi fondi di monasteri e di congregazioni religiose, oltre ad archivi di confraternite di Roma.
  • Fondi miscellanei - In questa sezione sono raggruppati tutti i documenti di provenienza e contenuto diverso e vario.

Il più antico documento conservato nell'Archivio Vaticano è il Liber Diurnus Romanorum Pontificum, che è il più antico formulario della Cancelleria pontificia, risalente all'VIII-IX secolo vergato in scrittura minuscola carolina. A causa dei trasferimenti e delle vicende politiche è invece andato quasi completamente perduto il materiale precedente il papato di Innocenzo III. Invece, a partire dal XIII secolo la documentazione è più completa.

Lettere cifrate, manoscritti e codici provenienti da 5 continenti. L'Archivio possiede 650 fondi archivistici, 30.000 pergamene su 85 km di scaffali con milioni di documenti.

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Cronotassi

Archivisti di Santa Romana Chiesa

Custodi e prefetti

Vice-prefetti

  • Presbitero Angelo Mercati (1920 - 22 maggio 1925 nominato prefetto)
  • Monsignore Pietro Guidi (1920 - 1949 dimesso)
  • Presbitero Martino Giusti (1949 - 1955 nominato prefetto)
  • Monsignore Hermann Hoberg (1955 - 1978 dimesso)
  • Monsignore Terzo Natalini (1978 - 1994 dimesso)
  • Presbitero Sergio Pagano, B. (30 gennaio 1995 - 7 gennaio 1997 nominato prefetto)
  • Presbitero Ugo Paoli, O.S.B. Silv. (1997 - 2002 dimesso)
  • Presbitero Marcel Chappin, S.I. (29 settembre 2007 - 29 settembre 2012 cessato)
  • Prof. Paolo Cherubini (8 ottobre 2013 - 8 ottobre 2018 cessato)
  • Dott. Paolo Vian, dal 15 gennaio 2019
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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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