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Arduino Angelucci

artista italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Arduino Angelucci (Rieti, 21 luglio 1901Rieti, 23 ottobre 1981) è stato un artista italiano.

Biografia

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Erma ai "martiri della rivoluzione fascista" sul monte Terminillo (1935)

Nasce a Rieti nel 1901 da Luigi e Zefferina Paolucci. Riceve la sua prima formazione artistica dal pittore Antonino Calcagnadoro. Si diploma al Regio istituto superiore di Belle Arti di Roma. Frequenta i corsi di pittura all'Accademia di belle arti, di nudo dell'Accademia inglese e di decorazione al Museo artistico a Capo Le Case. Inizia a frequentare il vivace Circolo artistico di via Margutta. Tra il 1925 e il 1930 collabora con Pietro D'Achiardi, pittore, critico d'arte, e insegnante presso l'Accademia di Roma, alla composizione dei cartoni per la decorazione della cupola della Basilica del Getsemani di Gerusalemme, e, a Roma, per il pavimento della Sala del mappamondo di Palazzo Venezia, per le decorazioni della Chiesa argentina e di villa Berlingieri. Sperimenta diverse tecniche, tra cui la pittura su tavola, l'olio su tela, l'affresco, la pittura a tempera, il mosaico, la scultura e progetta anche edifici pubblici, privati e di culto. Molteplici le tematiche da lui affrontate, da quelle encomiastiche e celebrative, a quelle mitologiche e religiose.[1]

Dal 1935 al 1938 si occupa della decorazione ad affresco della volta dell'Aula magna dell'Università di Palermo[2]. Nel 1939 decora il Salone d'onore del Palazzo del governo di Terni, distrutto dai bombardamenti del 1944 e la villa del barone Acerbo a Caprara (Pescara). In quello stesso anno è tra i primi quattro premiati, insieme agli artisti Cascella e Barbieri, nel concorso per l'affresco dello Scalone d'onore del Palazzo littorio di Bergamo, poi non realizzato a causa della guerra che distrusse l'edificio. Tra il 1940 e il 1942 decora villa Alfano sull'Appia antica a Roma e villa De Luca a Santa Rufina di Cittaducale, in provincia di Rieti. Dal 1941 al 1943 insegna al liceo artistico di Napoli ma, a causa degli eventi bellici, torna a Rieti e sospende momentaneamente l'attività decorativa. Dopo la guerra si confronta con composizioni di grande respiro; nel 1955 elabora le figurazioni pittoriche della Sala delle riunioni del Palazzo delle foreste a Roma e tra il 1957 e il 1958 decora il salone di villa Cecilia Pia sull'Appia. Tra gli anni Sessanta e Settanta si collocano gli interventi di Angelucci sul patrimonio artistico reatino come la sistemazione architettonica e l'arredo del presbiterio della chiesa di S. Agostino e la sistemazione dell'interno della chiesa Regina pacis, per la quale realizza anche il crocifisso, il trittico e i cartoni per i mosaici. Dal 1966 al 1967 dirige la Scuola d'arte di Rieti e nello stesso periodo lavora, sempre a Rieti, al Palazzo della Cassa di risparmio e nel 1968, alla Sala del consiglio provinciale. Tra il 1973 e il 1974 realizza, invece, i mosaici per il monumento ai caduti di Cittaducale e per il Palazzo della Provincia di Rieti.[1]

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Arduino Angelucci nei musei

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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