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Art pop
genere musicale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Per art pop (anche riportato con la grafia art-pop e artpop) si intende un'indefinita espressione di musica pop[1] ispirata alla pop art, che integra alta e bassa cultura e che enfatizza la manipolazione di segni, stile e gesti ancora più che l'espressione personale.[2][3]
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Storia
Negli anni sessanta, alcuni musicisti pop britannici e statunitensi iniziarono a ispirarsi a varie espressioni artistiche, come la pop art, e a integrare tessiture pseudo-sinfoniche nelle loro composizioni.[1][4] In America, lo stile venne a identificarsi con la beat generation e il cantautorato folk.[1] Successivamente, negli anni settanta, svariati artisti glam si ispirarono alla cultura usa e getta del periodo e la rielaborarono in chiave teatrale.[5] Negli anni ottanta, l'art pop ispirò il post punk, la musica industriale, il synth pop e la scena new romantic e, successivamente, anche artisti che rifiutavano la strumentazione rock a favore dell'elettronica.[6][7] Negli anni duemila, l'art pop subì gli influssi della vaporwave.[8]
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Caratteristiche
L'art pop attinge direttamente da espressioni artistiche e culturali di sorta come il postmodernismo, l'estetica,[2] le belle arti, la moda, il cinema e la letteratura sperimentale.[4][9] I musicisti art pop si discostano dalle convenzioni della musica rock e dal pubblico pop[6] ed esplorano idee quali lo status del pop come arte commerciale, nozioni dell'artificio, il sé come una costruzione e si pongono domande sull'autenticità storica.[2]
Fra gli artisti art pop si contano Kate Bush,[10] Peter Gabriel,[1] David Bowie,[11] Grace Jones,[6] i 10cc,[12] gli Stereolab,[13] i Talking Heads,[1] i Japan,[4] i B-52's,[14] Beck,[1] i Roxy Music[4] e Arthur Russell.[15]
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Note
Bibliografia
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