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Artiglieria napoleonica
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L'artiglieria napoleonica fu uno dei 6 reparti dipendenti dalla Grande Armata.
«Le grandi battaglie si vincono con l'artiglieria»

Composizione


L'artiglieria, già oggetto dell'avvenieristica riforma Gribeauval[1], era stata ammodernata in modo ancor più efficiente dallo stesso Napoleone Bonaparte, che riorganizzò l'artiglieria leggera e pesante.
L'artiglieria leggera
L'artiglieria leggera venne modificata nella grandezza dei propri cannoni passando dalle 4 alle 6 libbre, a causa della scelta dell'imperatore di impiegare i numerosi pezzi catturati ad austriaci e prussiani nelle campagne comprese fra il 1794 e il 1800.

Inglesi e francesi inoltre svilupparono l'artiglieria a cavallo a partire dalle batterie da cavallo previste dalla riforma Liechtenstein, capaci di tenere il passo con la cavalleria leggera e utile per gli inseguimenti del nemico.[2]
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L'artiglieria pesante

L'artiglieria pesante (o artiglieria a piedi) venne anch'essa modificata nella grandezza, passando dalle 8 alle 12 libbre per ottenere una maggiore potenza di fuoco e una più utile gittata sul campo di battaglia.
Le munizioni
Munizioni da battaglia
- Palla rotonda (detta anche palla piena)
- Proiettili a grappolo
- Proiettili a mitraglia
- Granate da mortaio
Munizioni da assedio
- Granate a calce viva
- Proiettili a carcassa
Tendenzialmente si utilizzava la palla piena, la quale non esplodeva ma rimbalzava, sempre che il terreno non fosse eccessivamente fangoso, utile negli obiettivi di fanteria, poiché i ranghi serrati permettevano una consistente capacità distruttiva.
Per tiri intermedi si usava il colpo a grappolo, che consisteva in tre palle da circa 40 mm di diametro sparate contemporaneamente, infine, per i tiri ravvicinati effettuati a meno di 200 m si utilizzava il proiettile a mitraglia, un contenitore riempito di proiettili da moschetto.
Le granate esplodenti per gli obici erano già in uso dall'inizio del XVIII secolo, ma erano poche e molto costose e si preferiva conservarle e utilizzarle durante gli assedi.
Tra le munizioni da assedio, seppur poco diffuse, vi erano i colpi a carcassa, palle in maglia di ferro riempite di materiale incendiario e
le granate a calce viva.[3]
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I compiti dell'artiglieria
Secondo lo stesso Bonaparte i compiti principali dell'artiglieria erano 3:[4]
- Nella fase iniziale della battaglia supportare l'avanzata delle truppe e continuare a sparare contemporaneamente sulle linee nemiche
- Nella fase cruciale l'artiglieria doveva martellare in modo incessante il nemico in un punto preciso, concentrando tutte le batterie disponibili e aprire varchi enormi fra i ranghi
- Nella fase finale e nell'inseguimento del nemico doveva, grazie alla sola artiglieria a cavallo, accompagnare la cavalleria leggera per creare il maggior numero di morti possibili e ritardare la fuga.
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Le mancanze dell'artiglieria
Napoleone però non tenne il passo con l'avanzamento tecnologico Alleato e per questo, una volta conosciute le innovative tattiche francesi, la loro capacità tecnologica ha surclassato in maniera decisiva l'artiglieria napoleonica.[5]
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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