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Benedetto Barzi
giurista e diplomatico perugino (?-1459) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Benedetto Barzi, o Benedetto di Paoluccio de' Barzi,[1] noto in latino come Benedictus de Barzis o Benedictus Perusinus[2] (Perugia, 1389 circa – Ferrara, 1459[1]), è stato un giurista e diplomatico italiano del XV secolo.[3]

Non va confuso con l'omonimo giurista Benedetto Barzi da Piombino[4] (1340-1410), vissuto cinquant'anni prima.
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Biografia
Nacque intorno al 1389 a Perugia, figlio di Paoluccio di Ceccolo dei Barzi, politico e diplomatico.[3]
Compiuti gli studi di entrambi i diritti (civile e canonico) probabilmente nella propria città, nel 1411 era già considerato uno stimato giureconsulto, dato che insegnava diritto civile presso l'università di Perugia.[3]
Ricoprì più volte l'incarico di ambasciatore per la propria città, per trovare rinforzi contro l'assedio di Braccio da Montone; in seguito collaborò con costui e ne divenne amico, tanto da essere scacciato dalla città alla morte del condottiero nel 1424.[3] Riparò a Siena, dove insegnò diritto civile fino al 1431, quando poté rientrare in patria.[3] Insegnò anche a Firenze e Ferrara.[3]
Dopo avergli donato un castello nel territorio di Gubbio, il duca di Urbino Federico I da Montefeltro gli conferì il titolo di conte palatino nel 1458.[3]
Morì nel 1459 a Ferrara.[1]
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Opere
- De guarentigiis, 1447.
- (LA) Libellus guarentigiarum, Pavia, Giovanni Andrea Bosco & Michele Geraldi, 1495.
- Tractatus de filiis non legitime natis, 1456.
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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