Ferrara
comune italiano, capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Ferrara (['fra:ra] in dialetto ferrarese) è un comune italiano di 129 581 abitanti,[1] capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna.
, FràraFerrara comune | |
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Castello Estense | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Ferrara |
Amministrazione | |
Sindaco | Alan Fabbri (Lega) dall'11-6-2019 (2º mandato dal 9-6-2024) |
Territorio | |
Coordinate | 44°50′07.07″N 11°37′11.51″E |
Altitudine | 9 m s.l.m. |
Superficie | 405,16 km² |
Abitanti | 129 581[1] (30-6-2024) |
Densità | 319,83 ab./km² |
Frazioni | vedi elenco |
Comuni confinanti | Argenta, Baricella (BO), Bondeno, Canaro (RO), Copparo, Ficarolo (RO), Gaiba (RO), Masi Torello, Occhiobello (RO), Ostellato, Poggio Renatico, Riva del Po, Stienta (RO), Tresignana, Vigarano Mainarda, Voghiera |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 44121–44124 |
Prefisso | 0532 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 038008 |
Cod. catastale | D548 |
Targa | FE |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 326 GG[3] |
Nome abitanti | ferraresi, estensi |
Patrono | san Giorgio e san Maurelio (co-patrono) |
Giorno festivo | 23 aprile |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Ferrara, città del Rinascimento e il suo Delta del Po | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturale |
Criterio | (ii) (iii) (iv) (v) (vi) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 1995 |
Scheda UNESCO | (EN) Ferrara, City of the Renaissance, and its Po Delta (FR) Ferrare, ville de la Renaissance, et son delta du Pô |
Fu capitale del Ducato di Ferrara nel periodo degli Estensi, quando rappresentò un importante centro politico, artistico e culturale. Lo sviluppo urbanistico avvenuto durante il Rinascimento, l'Addizione Erculea, trasformò la città in un modello urbano che le valse il titolo di "prima capitale moderna d'Europa".[4] Nel 1995 ottenne dall'UNESCO il riconoscimento di patrimonio dell'umanità per il centro storico e nel 1999 ne ottenne un secondo per il delta del Po e le sue delizie estensi.
È sede universitaria (Università degli Studi di Ferrara) e arcivescovile (arcidiocesi di Ferrara-Comacchio). L'economia si basa storicamente sulla produzione agricola, ma possiede vari impianti industriali, in particolare nel settore petrolchimico, e un polo per le piccole e medie imprese.
Secondo i dati confermati dal Consorzio di bonifica pianura di Ferrara, il territorio della provincia è per il 44% sotto il livello del mare, con depressioni che superano i - 4,5 metri in un'area compresa tra il Po, il mare Adriatico, il Reno e il Panaro. L'origine alluvionale del territorio e il fatto che per secoli fosse stato soggetto a inondazioni ricorrenti ha indotto alle prime opere di bonifica realizzate dagli Estensi (con Borso d'Este ed Ercole I d'Este) nelle immediate vicinanze della città (a Casaglia, Diamantina e La Sammartina) e poi all'intervento nel Polesine di Ferrara, voluta da Alfonso II d'Este nel 1580, quando la fase storica del ducato estense stava per concludersi.[5] Tra gli architetti che contribuirono all'opera, figura Giovan Battista Aleotti. In breve tempo, anche a causa dell'abbassamento del suolo dovuto a fenomeni di subsidenza[6], si perdettero molti dei risultati positivi ottenuti inizialmente e le bonifiche furono necessariamente ripetute (quando ormai Ferrara era tornata sotto dominio papale) con gli interventi voluti dai papi Gregorio XIII, Clemente VIII, Innocenzo X e Benedetto XIV. Le bonifiche che ebbero un effetto più duraturo si attuarono tuttavia in seguito, nel corso del XIX secolo, grazie ai nuovi mezzi meccanici a disposizione.
Il territorio, considerata la sua genesi e le vicende storiche, è contraddistinto da numerosi canali artificiali per l'irrigazione e il drenaggio delle campagne, rese coltivabili e abitabili. Esso risulta totalmente pianeggiante, con un'altitudine compresa tra 2,4 e 9 m s.l.m., e una superficie di 405,16 km², il che rende Ferrara il diciassettesimo comune per estensione in Italia. Confina a nord con la regione Veneto, in particolare con la provincia di Rovigo, e a sud con la città metropolitana di Bologna.
Il fiume Po (che nel corso dei secoli ha più volte cambiato il suo corso) ha influenzato la città sin dalla nascita e ne ha condizionato lo sviluppo. Il territorio comunale e molta parte di quello provinciale costituiscono un paesaggio modificato artificialmente, risultato dell'azione umana concretizzatasi nelle grandi opere di bonifica ricordate. La città si trova a un'altitudine inferiore al livello medio delle acque del Po e il fiume deve essere per questo controllato da argini imponenti. Serve un continuo lavoro delle pompe idrovore per non far sommergere la pianura dall'acqua e permettere così che le acque derivanti dalle precipitazioni vengano avviate verso il mare attraverso i numerosi canali artificiali.[7]
La situazione climatica di Ferrara, rilevata dalla stazione meteorologica di Ferrara San Luca, evidenzia una primavera naturalmente variabile nella sua prima parte, con colpi di coda invernali, seguita da giornate piacevoli senza picchi nella temperatura, mentre le precipitazioni risultano frequenti.
L'estate è calda e afosa, spesso interrotta da temporali anche violenti, con grandinate e un temporaneo abbassamento della temperatura. Con l'anticiclone delle Azzorre, arrivano giornate soleggiate e calde, con temperature nella media del periodo. Con l'anticiclone subtropicale africano, arrivano invece ondate di calore intenso, con un alto tasso di umidità per diverse settimane: nei giorni più caldi si possono superare i 40 gradi, come è successo, per esempio, nell'agosto del 2017.
L'autunno è molto fresco, umido e piovoso. Nella sua seconda parte inizia ad essere rigido e con caratteristiche pressoché invernali. Solitamente arriva la nebbia nelle ore mattutine e serali a causa della conformazione del suolo, che porta a ristagno d'aria.
L'inverno è decisamente rigido, con piogge e nevicate di media entità e frequente presenza di nebbia. Nel mese di gennaio la temperatura minima si attesta su una media di -0,9 °C e la massima di circa +4 gradi. La temperatura media del mese di gennaio è di +1,6 °C. Con l'alta pressione, l'inversione termica notturna può portare la temperatura sensibilmente sotto allo zero, provocando estese e intense gelate. Di giorno, in presenza di nebbia, la temperatura si mantiene prossima allo zero. Le correnti fredde orientali possono portare il burian dalle steppe russe, che provoca intense nevicate oppure giornate soleggiate, ma gelide.
La classificazione climatica di Ferrara è: zona E (gr-g = 2326)
FERRARA | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 4,1 | 7,4 | 12,7 | 17,7 | 22,0 | 26,4 | 29,1 | 28,5 | 24,2 | 17,6 | 10,8 | 5,6 | 5,7 | 17,5 | 28,0 | 17,5 | 17,2 |
T. min. media (°C) | −0,9 | 0,8 | 4,7 | 8,5 | 12,8 | 16,5 | 18,7 | 18,6 | 15,4 | 10,4 | 5,5 | 1,1 | 0,3 | 8,7 | 17,9 | 10,4 | 9,3 |
Precipitazioni (mm) | 39 | 41 | 53 | 62 | 62 | 61 | 44 | 47 | 56 | 75 | 64 | 48 | 128 | 177 | 152 | 195 | 652 |
Giorni di pioggia | 6 | 6 | 8 | 8 | 9 | 7 | 4 | 5 | 6 | 8 | 8 | 7 | 19 | 25 | 16 | 22 | 82 |
Vento (direzione-m/s) | W 3,4 | NE 3,5 | NE 3,5 | NE 3,6 | NE 3,5 | NE 3,4 | NE 3,3 | NE 3,1 | NE 3,1 | NE 3,2 | W 3,5 | W 3,5 | 3,5 | 3,5 | 3,3 | 3,3 | 3,4 |
La città in epoca storica ha avuto due eventi sismici importanti e devastanti, il terremoto di Ferrara del 1570 e il più recente terremoto dell'Emilia del 2012. Quest'ultimo ha raggiunto magnitudo massima 5.9, con epicentro nei comuni confinanti della provincia di Modena. Si sono avute poi molte scosse minori, una di magnitudo 5.1 nel comune di Vigarano Mainarda e una di magnitudo 4.0 all'interno del territorio comunale. Numerosi edifici pubblici sono stati resi inagibili e seri danni si sono avuti al patrimonio artistico, agli edifici scolastici, all'università, all'ospedale e alle chiese. Molti danni hanno subito anche migliaia di abitazioni civili, con circa 1.135 sfollati.[12][13][14]
La classificazione sismica fa rientrare il territorio di Ferrara nella zona sismica 3 (pericolosità sismica bassa, con possibili scuotimenti modesti).[15][16]
Non esistono fonti certe sull'etimologia del nome Ferrara anche se appare molto probabile che non nasca in epoca romana e che quindi sia comparso successivamente, nel Medioevo. Del resto la città è nata relativamente tardi rispetto ad altri insediamenti vicini come Ravenna, Spina e Voghenza.[17] È senza fondamento anche la derivazione biblica; nessun Ferrato è mai citato nel testo sacro. Mitico pure il fatto che la città sia stata fondata da un certo Marco che qui sarebbe giunto accompagnato, tra gli altri, da una ragazza troiana di nome Ferrara. Si vorrebbe che l'immagine di tale fanciulla sia quella che compare scolpita sulla porta minore della cattedrale, a destra, e detta anticamente Madonna Frara. Si è pensato al ferro che veniva lavorato nel territorio o che il nome sia venuto dal farro, il cereale molto usato dai romani e abbondante nel Ferrarese; Farraria, cioè terra dove si coltiva il farro. Altra supposizione è legata alle importanti fiere che si tenevano in zona due volte l'anno. Il luogo dove queste si svolgevano veniva chiamato Feriarum area[18] (piazza delle fiere). Certo è che la prima sede vescovile sorta dopo il trasferimento forzato da Voghenza veniva chiamata Ferrariola[19][20] (Forum Alieni) e che poco dopo, nel VII secolo, fu fondato il Castrum Ferrariae,[21] più comunemente noto come Castrum bizantino.[22]
«Ancor oggi non è difficile, frugando in certe bottegucce di Ferrara, mettere le mani su cartoline vecchie di almeno cinquant'anni. Sono vendute ingiallite dal tempo, macchiate di umidità. Una di queste mostra corso Giovecca, la principale arteria cittadina, come era allora, verso la fine del secolo scorso.»
La nascita della città di Ferrara si deve alle continue invasioni barbariche che devastarono Voghenza fra il VII e l'VIII secolo mentre papato ed esarcato continuavano a contendersi il controllo dell'allora sede vescovile (mentre era vescovo san Maurelio, patrono di Ferrara con san Giorgio). Maurelio, che aveva scelto la fedeltà alla chiesa di Roma, venne ucciso e Voghenza non fu più sede vescovile, spostata al borgo San Giorgio, (la Ferrariola),[23] sulla riva destra del fiume Po in corrispondenza del castrum che si trovava sulla riva opposta e questo primo insediamento corrisponde al sito dell'antica basilica di San Giorgio fuori le mura.[24] A metà dell'VIII secolo Ferrara, citata con questo nome da re Astolfo, uscì dalla sfera di influenza bizantina e venne conquistata dai Longobardi.[25]
Attorno alla metà dell'VIII secolo l'intera regione, che comprendeva anche Ravenna, Bologna ed Adria, venne donata da Pipino il Breve, re dei Franchi, a papa Stefano II. Tuttavia, l'inclusione del regno longobardo nell'Impero carolingio rese vane le rivendicazioni pontificie. Nella seconda metà del X secolo Ottone I di Sassonia conquistò il regno d'Italia, che venne così integrato nel Sacro Romano Impero. Ferrara rimase tuttavia legata alla Chiesa e papa Giovanni XV, dopo la morte di Ottone e considerando l'emergere di nuove famiglie nobili (tra le quali i Canossa), concesse la città come feudo a Tedaldo di Canossa.[26] Il primitivo insediamento difensivo del castrum bizantino continuò ad espandersi spostando così il centro politico e religioso dal borgo di San Giorgio all'altra sponda del Po. In queste prime fasi la città si sviluppò seguendo il corso del fiume, fu una città lineare,[nota 1] e solo in seguito l'abitato iniziò ad occupare nuove aree settentrionali. Nel 1135 la sede vescovile venne spostata nella nuova cattedrale di Ferrara, innalzata a nord del primitivo insediamento del castrum.
L'affermarsi di distinti poteri (religioso e politico) unito alla struttura urbana che si stava delineando concluse questa fase di città nascente. Sorse, oltre alla nuova cattedrale, il palazzo del municipio, e vennero realizzate o ampliate nuove strade, a partire da via Ripagrande e via Capo delle Volte, che costeggiavano sin dai primi tempi la riva sinistra del Po.
Nel 1173 Guglielmo II Adelardi, esponente della fazione guelfa cittadina, partecipò con Aldruda Frangipane, contessa di Bertinoro, alla lega per la difesa della città di Ancona, assediata dalle forze imperiali di Cristiano di Magonza.[28]
Le famiglie di maggior rilevo a Ferrara attorno ai secoli XII e XIII furono Torelli, Casotti, Aldigeri e Marchesella. Guglielmo dei Marchesella dispose che, in caso di scomparsa senza eredi del fratello, parte delle sue sostanze andassero a Guglielmo e Linguetta, figli di una sorella. Le nozze di Azzo VI d'Este con Marchesella Adelardi, anche se secondo alcune fonti il matrimonio non venne mai celebrato, facilitarono l'ascesa degli Este.[29][30][31] Nel 1240 Ferrara fu assediata dai veneziani, alleati con i mantovani. Agli inizi del XIV secolo gli Este scontrarono con Bologna, Mantova e Verona e vennero minacciati nella stessa Ferrara. Azzo VIII d'Este chiese aiuto alla Repubblica di Venezia ottenendo rinforzi, ma alla sua morte il trono passò al nipote Folco II d'Este e non al figlio Fresco d'Este, che venne escluso dalla successione. Fresco, per sostenere il suo diritto e ottenere un'investitura ufficiale come signore della città, offrì il feudo di Ferrara a papa Clemente V.
Il papa inizialmente sostenne il marchese Francesco ma nel 1308 iniziò una nuova guerra per il controllo di ampi territori a nord ed a sud del Po. La Repubblica di Venezia dichiarò guerra allo Stato della Chiesa per mantenere il possesso di Castel Tedaldo, importante roccaforte di Ferrara. Come reazione i legati pontifici ottennero la scomunica del doge di Venezia e di tutti coloro che avessero sostenuto l'occupazione della città. Il conflitto ebbe un esito favorevole per gli estensi ma questi dovettero attendere il 1332 perché il potere tornasse di nuovo e stabilmente nelle loro mani.
Alla fine del XV secolo scoppiò una nuova guerra quando Girolamo Riario, nipote del