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Brenno Bertoni
avvocato, giornalista e politico svizzero Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Brenno Bertoni (Lottigna, 7 agosto 1860 – Lugano, 18 febbraio 1945) è stato un avvocato, giornalista e politico svizzero. [1]
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Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Fu politico, massone, giurista, giornalista, studioso di storia nazionale e cantonale e membro dell'Accademia della Crusca. Era fratello dello scienziato Mosè Giacomo Bertoni[2]. Si laurea in diritto nel 1883 a Ginevra, dove aveva aderito ad un circolo goliardico libertario[3]. Al suo rientro nel Canton Ticino si iscrive alla Loggia massonica luganese Il Dovere, appartenente alla Gran Loggia Svizzera Alpina[4].
Diventa giudice del tribunale d'appello dal 1893 al 1901, presidente della Camera criminale dal 1895 al 1901. Autore di saggi di carattere giuridico, storico[5], economico, politico e letterario. Dal 1878 al 1888 è redattore dell'Educatore della Svizzera italiana. Nel 1889 fonda La Riforma, giornale liberale di opposizione al regime conservatore. Collaboratore del giornale il Dovere.
Nel 1890 è tra i promotori dell'iniziativa per la riforma costituzionale e tra i protagonisti della rivoluzione radicale dell'11 settembre. Nel 1897 con Romeo Manzoni[6], Emilio Bossi[7] e il cognato Francesco Chiesa[8] fonda l'Unione radicale-sociale ticinese, associazione politico-economica che si prefigge di spingere il partito liberale a riforme decise sul terreno dei principi e in materia sociale ed economica[9]. Questa associazione fu la premessa della scissione del 1902 fra la Grande Corrente liberale e l'Estrema radicale. Tenace difensore dell'italianità del Ticino, addita fra i mali del Paese l'ignoranza della storia nazionale. Convertitosi all'elvetismo negli anni 1910, si preoccupa di salvaguardare la fisionomia svizzera del Ticino contro la tentazione irredentista.
Deputato al Gran Consiglio (1901-1912, 1917-1921, 1931, 1936-1939), membro della Costituente cantonale nel 1921, deputato al Consiglio nazionale dal 1914 al 1920 e al Consiglio degli Stati dal 1920 al 1935, membro del comitato del partito radicale svizzero dal 1915 al 1919, fece parte di numerose commissioni cantonali e federali, in modo particolare delle commissioni legislative, dove fu relatore di molti progetti di legge.
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Scritti
- Pagine scelte, edite ed inedite, Istituto editoriale ticinese, Lugano-Bellinzona, 1941.
- Carteggio, 1900-1940, Ed. Casagrande, Bellinzona, 1994.
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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