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Caidate
frazione del comune italiano di Sumirago Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Caidate (Caidaa in dialetto varesotto) è una frazione di 586 abitanti del comune italiano di Sumirago posta a nord del centro abitato. Costituì un comune autonomo fino al 1869[1].
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Storia
Fu un antico comune del Milanese.
Registrato agli atti del 1751 come un borgo di circa 450 abitanti, nel 1786 Caidate entrò per un quinquennio a far parte dell'effimera Provincia di Varese,[2] per poi cambiare continuamente i riferimenti amministrativi nel 1791, nel 1798 e nel 1799. Alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1805 risultava avere 494 abitanti.[3] Nel 1809 un regio decreto di Napoleone permise d'un colpo l'annessione di Albusciago, Montonate e Sumirago, ma Caidate fu poi a sua volta annesso da Albizzate nel 1811. Il Comune di Caidate fu quindi ripristinato con il ritorno degli austriaci, e l'abitato risultò essere popolato da 620 anime nel 1853, scese a 586 nel 1861. La soppressione dell'autonomia comunale giunse infine nel 1869 su decreto di Vittorio Emanuele II, che decise stavolta l'unione con Sumirago.
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Monumenti e luoghi d'interesse
Riepilogo
Prospettiva
Architetture religiose
- Chiesa di San Giovanni Evangelista (1760), con funzioni di parrocchiale[4]
- Chiesetta di San Genesio, un tempo di proprietà dei Visconti[4]
Architetture civili
Castello di Caidate

Conosciuto anche come Castello Visconti-Bigli-Confalonieri, l'edificio nacque con funzioni militari, per poi venire riconvertito in una dimora signorile durante il Settecento.[5]
Decentrato rispetto al resto del paese, aveva un'importanza strategica in quanto domina l'intera valle dell'Arno[5] ed era possibile controllare i centri di Castronno e Albizzate. I Visconti ebbero il castello dal 1380[6] all'incirca sino al Seicento. La struttura architettonica su cui intervennero i conti Bigli, in una prima fase, ed i conti Confalonieri in un secondo tempo, è dunque grossomodo del XV secolo.[5] La trasformazione in dimora signorile, che comportò la realizzazione di un porticato aperto verso il cortile, si deve ai Bigli, proprietari del castello a partire dal 1614.[5] I Confalonieri che possedettero il castello dalla metà del secolo XVIII sino all'estinzione del loro casato, furono invece i committenti sia delle rielaborazioni in stile neoclassico-romantico sia della risistemazione del parco, affidata a Giuseppe Balzaretto.[5] Dai Confalonieri, il castello passò in eredità ai Barbiano di Belgioioso, i quali tuttora fruiscono del maniero come residenza privata.
Altro
- Casa San Gaetano[4]
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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