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Caieta
personaggio della mitologia classica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Nella mitologia romana, Caieta era la nutrice di Enea. La città di Gaeta, nel Lazio meridionale, secondo la leggenda fu fondata nel luogo della sua morte e da lei prese questo nome.
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Il mito
Origini
Caieta era famosa per aver badato a Enea sin dalla tenera età, l'eroe era molto affezionato alla donna e anche dopo la sua morte le riservò ogni sorta di riguardo. Si aggregò a Enea quando fuggì da Troia presa dagli Achei.
La morte

Contrariamente alla maggior parte delle donne troiane, che preferirono fermarsi in Sicilia, Caieta seguì Enea anche nel Lazio, e vi morì appena giunta nel luogo che poi secondo la leggenda assunse il suo nome: l'attuale Gaeta. Si narra molto della sua fine, alcuni autori arrivano a descrivere minuziosamente il rito funebre della cremazione, ricordando che sulla tomba vi era una piccola frase come epitaffio alla memoria.[1] Secondo una delle versioni del mito il luogo della sua morte e sepoltura (Gaeta) era stata una delle mete degli Argonauti.
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Pareri secondari
Il nome ricorre a volte come nutrice di Ascanio, a volte come moglie di Enea.
Iconografia
- Caieta appare con Enea, Anchise e Ascanio nell'affresco Incendio di Borgo, opera di Raffaello Sanzio.
Omaggi
- Oltre alla città di Gaeta il suo nome identifica uno dei crateri di Dione.
Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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