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Casso (Erto e Casso)
frazione del comune italiano di Erto e Casso Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Casso (Cas in dialetto cassano, Sćias in dialetto ertano[3]) è una frazione del comune di Erto e Casso, in provincia di Pordenone.
Sorge a circa 1000 m d'altitudine tra le Prealpi bellunesi e le Dolomiti friulane. Oggi Casso, specie in seguito al disastro del Vajont, è quasi del tutto disabitata.
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Origini del nome
Giovanni Frau ha proposto per Casso due ipotesi etimologiche: dal latino capsum "cassa, gabbia" e quindi "luogo chiuso"; dal latino quassāre "scuotere", con riferimento alle condizioni ambientali. Carla Marcato, notando come la fonetica della dizione ertana Sćias non collimi con la seconda teoria, propende per la prima[4]. Per Giorgio Valussi è in relazione con il ladino chiàsis "villaggio", "gruppo di case"[3] (friulano cjasis “case”).
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Storia
Casso viene nominata per la prima volta in un documento del 1332 (in Casso)[4], quando alcuni nobili bellunesi ottenevano dall'abate di Sesto al Reghena la facoltà di sfruttarne le risorse. Tuttavia di un centro abitato permanente si ha notizia solo dal 1558.
Casso è quindi più recente rispetto alla vicina Erto e sarebbe stata popolata da boscaioli provenienti dal Bellunese. A conferma di ciò, tuttora vi si parla un idioma di tipo veneto (detto bellunese antico), a differenza di Erto il cui dialetto è vicino al friulano occidentale ed al ladino dolomitico[5]. Le diversità culturali furono alla base dei continui scontri tra i due centri, sfociati talvolta in vere e proprie battaglie. Nel 1703 si arrivò a dividere politicamente le due comunità, già distinte dal punto di vista ecclesiastico (tuttora Casso è in diocesi di Belluno-Feltre, a differenza di Erto che è in diocesi di Concordia-Pordenone)[3].
Casso conserva ancora edifici precedenti al disastro del Vajont.
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Note
Voci correlate
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