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Celidonio Errante
filologo e traduttore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Celidonio Errante (Polizzi Generosa, 5 febbraio 1780 – Palermo, 23 dicembre 1850) è stato un filologo e traduttore italiano.
Biografia
Studiò presso l'Università degli Studi di Catania, conseguendo la laurea in utroque iure. Già Presidente del Tribunale Civile della provincia di Girgenti[1], dal 1841 fu giudice presso la Gran Corte Civile di Catania. Nel 1848-1849 fu consigliere della Corte Suprema di Giustizia di Palermo.
Nel 1822 pubblicò a Palermo una traduzione, con a fronte il testo greco in edizione critica, dei frammenti di Dicearco da Messina Vita della Grecia (Βίος Ἑλλάδος). Successivamente tradusse alcune opere di Cebete, Senofonte e alcuni frammenti di storici greco-siculi.
Nel 1844 pubblicò a Catania il Saggio intorno all'equità e all'ufficio del giudice nelle materie penali.[2][3][4]
Fu socio dell'Accademia palermitana di Scienze e Lettere ed ebbe la carica di regio storiografo.[5]
Era padre del senatore Vincenzo Errante e bisnonno dell’omonimo germanista Vincenzo Errante.[6]
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Opere
- I Frammenti di Dicearco da Messina, Palermo 1822, vol. 1, su books.google.it.
- I Frammenti di Dicearco da Messina, Palermo 1822, vol. 2, su books.google.it.
- La tavola di Cebete Tebano tradotta da Celidonio Errante col testo, varianti e note filologiche, Palermo, 1825
- Opuscoli di Celidonio Errante, Palermo, 1827
- Intorno alla condizione delle città siciliane sotto la dominazione romana ed alla legge geronia, Palermo, 1831
- Frammenti di storici greco-siculi tradotti e illustrati
- Il Gerone, o sia del Principe, dialogo di Senofonte tradotto da Celidonio Errante, Catania, 1841
- Saggio intorno all'equità e all'ufficio del giudice nelle materie penali, Catania, 1844
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