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Cobbia
insediamento del comune sloveno di Comeno Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Cobbia[1][2][3] (in sloveno Kobjeglava, in passato Kobiljaglava[4], Kobila Glava[5][6] o Kobilaglava[7]; in italiano in passato Cobilaglava[8][9]) è un paese della Slovenia, frazione del comune di Comeno.
La località carsica si trova a 6,0 km a est del capoluogo comunale e a 11,8 chilometri dal confine italiano.
È capoluogo della comunità locale di Cobbia-Tupelče, una delle 20 in cui si suddivide il comune.[10]
La chiesa parrocchiale è dedicata a San Michele (Sveti Mihael) e contiene al suo interno un dipinto opera di Giuseppe Tominz in uno dei due altari laterali in pietra.
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Storia
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, e la parentesi del Regno ostrogoto, i Longobardi si insediarono nel suo territorio, seguiti poi attorno al VI secolo da popolazioni slave. Alla caduta del Regno longobardo subentrarono quindi i Franchi; nell'887 Arnolfo, Re dei Franchi orientali, istituì la marca di Carniola; nel 957 la Carniola passò sotto l'autorità del Duca di Baviera e poi nel 976 nel Ducato di Carinzia appena costituito dall'imperatore Ottone II.
In seguito il Ducato di Carinzia passò, come ricompensa per i servigi resi all'imperatore Rodolfo I contro Ottocaro II di Boemia, a Mainardo II di Tirolo-Gorizia.
Il paese viene citato per la prima volta nel 1300 e probabilmente era sottomesso alla giurisdizione dei conti di San Daniele sotto la sfera d'influenza della Contea di Gorizia; in seguito, passando nel 1500 alla Casa d’Asburgo, il territorio entrò nella Contea di Gorizia e Gradisca[11].
Con il trattato di Schönbrunn (1809) entrò a far parte delle Province Illiriche.
Col Congresso di Vienna nel 1815 Cobilaglava[12] (Kobilaglava[7], Kobiljaglava[4] o Kobjeglava[13]) rientrò in mano austriaca; divenendo parte della Contea di Gorizia e Gradisca e poi dal 1849 anche del Litorale austriaco. In quest'epoca fu dapprima comune catastale autonomo,[8] comprendendo anche l'attiguo villaggio di Duplezze (Tupelče).[12] In seguito venne aggregato al comune di San Daniele (Sankt Daniel, Štanjel),[7] riacquisendo però la propria autonoma negli ultimi decenni del XIX secolo (mantenendo la stessa circoscrizione territoriale del comune catastale).[14][13]
In seguito alla prima guerra mondiale e al Tratto di Saint Germain, nel 1919 il paese venne annesso al Regno d'Italia. Inizialmente continuò a costituire un comune autonomo, sempre comprendendo anche la frazione di Tupelze/Villa Tupelce (Tupelče).[15] Nel 1923 il suo nome venne modificato in Cobbia,[16] e lo stesso anno venne inserito nella Provincia del Friuli[2]; nel 1927, passò alla ricostituita Provincia di Gorizia,[17] venendo assorbito dal comune di San Daniele del Carso nel 1928[18][19].
Tra il 1945 e il 1947, trovandosi a ovest della Linea Morgan fece parte, assieme a tutto il Carso di Comeno e all'attiguo San Daniele del Carso, della Zona A della Venezia Giulia sotto il controllo Britannico-Americano del Governo Militare Alleato[20] (AMG); passò poi alla Jugoslavia, che nelle sue modificazioni territoriali passò la località nel comune attuale, e quindi alla Slovenia.
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Alture principali e grotte
Zajčevca, m 412; Tolsti vrh, m 365; Krajni vrh[21], m 355; Srednji vrh, m 353;
Note
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