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Codex Macedoniensis

manoscritto in greco dei Vangeli (IX secolo) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Codex Macedoniensis
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Il Codex Macedoniensis (Gregory-Aland: Y o 034; Soden: ε 073) è un manoscritto onciale in lingua greca datato al IX secolo, contenente i vangeli canonici.[1]

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Folio 1 recto

Contenuto e critica testuale

Il codice contiene 309 fogli in pergamena (18x13 cm), scritti su una colonna per pagina, 16 linee per colonna, e contiene il testo dei vangeli canonici in forma frammentaria:[1] mancano infatti solo sei lacune (Matteo 1,1-9,11; 10,35-11,4; Luca 1,26-36; 15,25-16,5; 23,22-34; Giovanni 20:27-21:17). Il manoscritto manca della Pericope dell'adultera (Vangelo secondo Giovanni 8,1-11[2]) e dei versetti Matteo 16,2b-3.[3]

Il testo greco di questo codice è rappresentativo del tipo testuale bizantino; Kurt Aland lo ha collocato nella V categoria.[1]

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Storia

Il manoscritto fu citato in maniera insufficiente da Konstantin von Tischendorf, e Gregory ne fece una collazione. Secondo Hermann von Soden, il manoscritto appartiene al testo Ka. Kirsopp Lake ha trovato collegamenti con la Famiglia Π.[4]

Secondo Bruce M. Metzger questo manoscritto «merita di essere studiato più attentamente di quanto non sia stato finora».[5]

Il codice è conservato alla Cambridge University Library (manoscritti addizionali 6594).[1]

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Note

Voci correlate

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