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Codex Porphyrianus

manoscritto in greco del Nuovo Testamento (IX secolo) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Codex Porphyrianus
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Il Codex Porphyrianus (numerazione di Gregory-Aland: Papr o 025; numerazione von Soden: α 3) è un manoscritto onciale del Nuovo Testamento in lingua greca, datato paleograficamente al IX secolo[1] È conservato alla Biblioteca nazionale russa di San Pietroburgo, manoscritto numero Gr. 225.

Contenuto
Fatti in breve Onciale 025 Manoscritto del Nuovo Testamento, Nome ...

Atti 1:1-2:13; Romans 2:16-3:4; 8:32-9:10; 11:23-12:1; 1 Cor. 7:15-17; 12:23-13:5; 14:23-39; 2 Cor. 2:13-16; Col. 3:16-4:8; 1 Thes. 3:5-4:17; 1 John 3:20-5:1; Jude 4-15; Rev. 16:12-17:1; 19:21-20:9; 22:6-end.

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Testo

Il codice è composto da 327 fogli di pergamena di 16x13 cm, scritti su una colonna per pagina, 24 linee per colonna.[1][2] Ha errori di itacismo. Le lettere οι αι e ε, η, ει e ι, ο e ω, e talvolta οι confondono e υ.[2]

Il codice contiene il testo degli Atti degli Apostoli, delle lettere cattoliche delle lettere di Paolo, e dell'Apocalisse, con numerose lacune.[2]

Il testo greco del codice è rappresentativo del tipo testuale bizantino.[3] con alcune lezioni non bizantine. Si tratta di uno dei primi manoscritti completamente bizantini. Kurt Aland lo collocò nella categoria V.[1]

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Storia

Il manoscritto appartenne all'Archimandrita Porphyrio e da ciò ne deriva il nome con cui è conosciuto; fu esaminato e collazionato da Konstantin von Tischendorf.[2]

Il manoscritto è conservato alla Biblioteca nazionale russa di San Pietroburgo (Gr. 225).[1]

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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