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Coldcut
gruppo musicale britannico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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I Coldcut sono un gruppo musicale britannico di musica elettronica.
Considerati coloro che "rinnovarono la figura del dj trasformandolo in uno scultore di suoni"[7], i Coldcut sono reputati fra i musicisti più influenti nell'ambito dell'elettronica, solita sfruttare suoni preesistenti[8]. Sono inoltre riconosciuti come fondatori dell'etichetta indipendente Ninja Tune[9].
Oltre a sfruttare sovente i campionamenti, il loro stile risente dell'influenza di generi quali breakbeat, funk e techno[7].
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Storia
Dopo aver lavorato per un'emittente radio pirata durante la prima metà degli anni ottanta, l'ex insegnante d'arte Matt Black e il programmatore di computer Jonathan More esordirono nel 1987 con l'EP Say Kids: What Time Is It?, la cui omonima traccia fu la prima interamente costruita sui campionamenti da parte di un gruppo britannico.[7] Nello stesso anno venne pubblicato un remix di Paid In Full di Eric B. & Rakim, che divenne uno dei singoli più venduti nel Regno Unito durante il mese di novembre.[8] In seguito all'uscita dei singoli Doctorin the House (1988) e People Hold On (1989), al quale parteciparono rispettivamente Yazz e Lisa Stansfield, il duo pubblicò nel 1996 70 Minutes of Madness, un DJ mix che molti considerano il migliore in assoluto[7], e durante l'anno seguente Let Us Play!, uno dei loro album in studio più celebri[10].
Durante la loro carriera i Coldcut hanno inoltre realizzato opere audiovisive[7][10], partecipato al programma radiofonico Solid Steel, nel quale si cimentarono nella realizzazione di lunghi mix musicali[10], e avviato i side project DJ Food, Hedfunk e Hex.
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Stile musicale
Innovatori del genere dance,[11] i Coldcut hanno focalizzato la loro arte sui campionamenti[11][12] che adattarono ai ritmi del breakbeat.[13] Seguono l'estetica del primo hip hop e del punk,[14] mentre durante i primi anni novanta, in concomitanza con la fondazione della loro etichetta Ninja Tune e l'avviamento del progetto DJ Food, la loro musica si è affiancata al trip hop.[5][6] Secondo le parole dei Coldcut, per comporre un loro brano bisogna "prendere un po' di vecchi dischi rari in disuso (...) e farli rivivere trasformandoli".[14] Sono anche citati fra i protagonisti della musica house[15] e vengono classificati fra i gruppi reggae, electronica, dub e progressive house.[1] Se il primo album What's that Noise (1989) è stato uno dei primi dischi di musica house inglesi e Philosophy (1994) si attiene invece a un registro più pop, Let Us Play (1997) fonde drum and bass, funk, ambient, dub, jazz e musica etnica segnando un avvicinamento del gruppo al genere trip-hop e all'elettronica underground della Ninja Tune.[11][12]
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Discografia
Album
- 1989 - What's That Noise?
- 1990 - Some Like It Cold
- 1990 - Zen Brakes (attribuito a Bogus Order)
- 1993 - Philosophy
- 1997 - Let Us Play!
- 1999 - Let Us Replay! (album di remix)
- 2002 - Cold-Cut-Outs
- 2006 - Sound Mirrors
- 2017 - Outside the Echo Chamber
Singoli
- 1987 - Say Kids, What Time Is it?
- 1987 - Beats & Pieces|Beats + Pieces (con Floormaster Squeeze)
- 1988 - Doctorin' the House (con Yazz & The Plastic Population)
- 1988 - Stop This Crazy Thing (con Junior Reid & The Ahead of Our Time Orchestra)
- 1989 - People Hold On (con Lisa Stansfield)
- 1989 - My Telephone
- 1989 - Coldcut's Christmas Break
- 1990 - Find a Way (con Queen Latifah)
- 1993 - Dreamer
- 1994 - Autumn Leaves
- 1997 - Atomic Moog 2000 / Boot the System
- 1997 - More Beats + Pieces
- 1998 - Timber (con gli Hexstatic)
- 2001 - Re:volution (con The Guilty Party)
- 2005 - Everything Is Under Control
- 2006 - Man in a Garage
- 2006 - True Skool (con Roots Manuva)
- 2008 - Walk a Mile in My Shoes (con Robert Owens)
- 2017 - Vitals (con Roots Manuva)
Antologie e mix album
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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