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D'Artus

famiglia nobile italiana e francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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La famiglia d'Artus (denominata in francese d'Artois) è stata una famiglia nobile italiana e francese[2].

Fatti in breve Stato, Titoli ...
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Storia

Riepilogo
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Il Castello di Monteodorisio, principale dimora della famiglia d'Artus

Famiglia originaria della Francia, giunta in Italia al seguito del re Carlo I d'Angiò durante la sua campagna di conquista del Regno di Napoli, trasse la propria denominazione dal feudo di Artois da essa posseduto[3]. Il membro più celebre della famiglia fu Carlo d'Artus, figlio di Carlo, che fu conte di Monteodorisio ed è noto per aver assassinato insieme al figlio Bertrando il duca di Calabria Andrea d'Ungheria ed essere stato quindi decapitato col figlio; altri membri noti furono, nell'ordine, Bertrando/Berteraimo "Buccardo", nonno del suddetto Carlo, che fu giustiziere della Calabria, viceré di Terra di Lavoro, capitano generale dei balestrieri e provveditore delle fortezze in Sicilia, suo figlio Carlo, conte di Monteodorisio e Sant'Agata e gran camerlengo del Regno di Napoli, descritto dagli storici Luigi Contarino e Tommaso Fazello come «fratello bastardo», cioè illegittimo, del re Roberto d'Angiò, e infine Ladislao, anch'egli conte di Sant'Agata, con il suo unico figlio, ultimo discendente della famiglia, deceduti intorno al 1411, con le quali morti si estinse la casata[4]. Singolare è l'episodio che portò al decesso di questi ultimi: Ladislao per essersi ribellato al re Ladislao d'Angiò-Durazzo fu imprigionato nel Castel Sant'Elmo e pochi giorni dopo decapitato davanti agli occhi del figlio, il quale morì di dolore subito dopo[5]. L'accaduto ebbe grande eco tra i nobili del Regno di Napoli, molti dei quali accorsi per assistere in prima persona alla sentenza, e scosse profondamente il giudice che aveva condannato a morte Ladislao, Giovanni di Capistrano, il quale rinunciò subito al posto di lavoro e divenne frate francescano, venendo in seguito beatificato[6]. La famiglia d'Artus ha posseduto un totale di almeno 4 contee e 30 baronie ed alcuni suoi membri ricoprirono incarichi presso la zecca di Napoli[7].

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Albero genealogico

Di seguito è riportato l'albero genealogico della famiglia d'Artus da Raimondo, vissuto nel XIII secolo, fino all'ultimo discendente, figlio di Ladislao, deceduto intorno al 1411, secondo una ricostruzione dei genealogisti Ferrante della Marra e Scipione Ammirato[8]:

 Raimondo[A 1]
 
     
 Gerardo[A 2]
Bertrando/Berteraimo "Buccardo"[A 3]
Lucia[A 4]
?[A 5]
Violante[A 6]
 
 
 Carlo[A 7]
 
   
 Luigi/Ludovico[A 8]
 Carlo[A 9]
Isabella[A 10]
  
   
Giovanni[A 11]
Carlo[A 12]
Bertrando[A 13]
 
   
Luigi[A 14]
Jacopo[A 15]
Ladislao[A 16]
 
 
 ?[A 17]
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Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

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