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Dapiprazolo

composto chimico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Dapiprazolo
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Il dapiprazolo è un composto chimico di formula [1] che in condizioni standard si presenta in fase solida.[2]

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Dati rapidi Nome IUPAC, Nomi alternativi ...
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Storia

Il dapiprazolo è un farmaco a piccola molecola che ha raggiunto la fase IV dei trial clinici (per tutte le indicazioni) ed è stato approvato per la prima volta nel 1990.[3]

Caratteristiche strutturali e fisiche

Il dapiprazolo è una N-arilpiperazina, una N-alchilpiperazina e un derivato della piridina.[4] In particolare appartiene alla classe dei composti organici noti come fenilpiperazine.[5]

Ulteriori informazioni Caratteristiche strutturali, Caratteristiche fisiche ...
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Reattività e caratteristiche chimiche

La soluzione ricostituita del sale cloridrato, ha un pH di circa 6,6 e un’osmolarità di circa 415 mOsm.[6]

Spettri analitici

Farmacologia e tossicologia

Riepilogo
Prospettiva

Farmacocinetica

L'assorbimento sistematico è negligibile.[5]

Farmacodinamica

Il dapiprazolo è un antagonista dei recettori α-andrenegici che impedisce alla noradrenalina di attivare il muscolo dilatatore dell'iride.[8][9] Il dapiprazolo non agisce in modo significativo sul muscolo ciliare, quindi non modifica né la profondità della camera anteriore né lo spessore del cristallino.[5]

Inoltre, non altera la pressione intraoculare (IOP), sia negli occhi normali che in quelli con IOP elevata. La velocità di costrizione pupillare può essere leggermente più lenta nei pazienti con iride marrone rispetto a quelli con iride blu o verde.[5] La soluzione oftalmica di dapiprazolo cloridrato si è dimostrata sicura ed efficace nel contrastare rapidamente la midriasi indotta dalla fenilefrina e, in misura minore, dalla tropicamide.[6]

Effetti del composto e usi clinici

È utilizzato nel trattamento della midriasi indotta iatrogenicamente, causata da agenti adrenergici, come la fenilefrina, o parasimpaticolitici, come la tropicamide, impiegati in determinati esami oculari.[5] Il dapiprazolo cloridrato non è indicato per la riduzione della pressione intraoculare né per il trattamento del glaucoma ad angolo aperto.[6]

Il composto è stato utilizzato in pazienti con glaucoma pigmentario come metodo per sollevare l’iride periferica dalle zonule (le fibre che tengono in posizione il cristallino) senza indurre spasmo accomodativo.[10] Il dapiprazolo cloridrato è in grado di sopprimere i sintomi da astinenza da oppioidi.[11]

Controindicazioni ed effetti collaterali

Negli studi controllati, la reazione più frequente al dapiprazolo è stata l’arrossamento dell’occhio che si è protratta per circa 20 minuti in oltre l’80% dei pazienti. Il bruciore al momento dell’instillazione è stato segnalato da circa la metà dei pazienti. Altri effetti riportati, con una frequenza compresa tra il 10% e il 40%, includono:[6]

Reazioni segnalate meno frequentemente comprendono:[6]

Tossicologia

È stato dimostrato che il composto provoca un aumento significativo dell’incidenza di tumori epatici nei ratti dopo somministrazione continua nella dieta per 104 settimane. Tuttavia, gli studi sulla mutagenicità e sulla compromissione della fertilità con il sale cloridrato hanno dato risultati negativi.[6]

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Note

Bibliografia

Altri progetti

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