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Dato
rappresentazione di un'informazione Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Un dato (dal latino datum, lett. dono, cosa data) è la manifestazione concreta di una certa quantità di informazione, per mezzo della sua codifica.[1]

In termini più pratici un dato è un valore continuo o discreto che esprime informazione, cioè descrive una quantità, qualità, fatto, altra unità di significato o semplicemente sequenze di simboli che potrebbero essere ulteriormente interpretati in modo formale. Per estensione un dato è una possibile manifestazione di un qualsiasi concetto. Il dato in sè risulta quindi una forma tangibile del concetto di rappresentazione. Per definizione non è possibile scindere un dato dall'informazione associata, ma è possibile trasformare un dato in un altro dato equivalente, che cioè imbriglia la stessa informazione, tramite un processo di transcodifica.[2][3][4]
I dati vengono collezionati utilizzando tecniche come analisi, interrogazione, misurazione o osservazione, e si presentano tipicamente (ma non esclusivamente) sotto forma di numeri o caratteri che potrebbero essere ulteriormente elaborati.
I dati sono generalmente organizzati in strutture che offrono contesto e significato addizionale, e che potrebbero a loro volta essere utilizzate come dati in strutture più ampie. Esempi di set di dati includono gli indici dei prezzi, dei tassi di disoccupazione, dei tassi di alfabetizzazione, et cetera. In questo contesto, i dati rappresentano cifre e fatti grezzi da cui si può estrarre informazione utile.
I dati possono essere visti come la più piccola unità di informazione fattuale che può essere usata come base per calcoli, ragionamenti o discussioni. L'insieme dei dati su uno stesso tema presentati in un contesto pertinente può essere visto come "informazione". Frammenti d'informazione connessi in contesto possono essere quindi descritti come intuizione o "intelligence". La scorta di intuizioni e intelligence che si accumula nel tempo come risultato della sintesi dei dati in informazione può essere qundi descritta come conoscenza.
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Caratteristiche
Riepilogo
Prospettiva

In questo caso di tipo colore, cardinalità 3 e valore rosso. L'informazione codificata è quella relativa allo stato della viabilità locale.
Un dato è caratterizzato da tre proprietà fondamentali: tipo, cardinalità e valore. E' requisito fondamentale per l'esistenza del dato che queste proprietà siano sempre definite, poiché ne sono i costituenti essenziali.
Intuitivamente si potrebbe dire che il valore sia la proprietà più importante e forse l'unica necessaria, poiché è quella che trasporta propriamente l'informazione intrinseca del dato.
Nella pratica il solo valore non è sufficiente a formare un dato, poiché verrebbero a mancare informazioni di contesto fondamentali a rendere il dato interpretabile e quindi decodificabile.
È utile rimarcare che un dato è utile in funzione dell'informazione che trasporta, se l'informazione diventa inaccessibile (perché per esempio si perde conoscenza del tipo o della cardinalità) il dato cessa di esistere in quanto tale, poiché diventa funzionalmente indistinguibile da altre entità non-dato e l'informazione appare "persa".
Dal punto di vista della teoria dell'informazione possiamo osservare come il tipo e la cardinalità non siano altro che una descrizione dell'incertezza associata al dato, e quindi duali al valore (autoinformazione) ma non indipendenti come nel caso dell'informazione pura.
Questo legame necessario tra le tre proprietà costituenti al fine dell'esistenza del dato è ben noto in semiotica e rappresentato dal triangolo semiotico. È interessante notare come il concetto di dato sia sovrapponibile a quello di segno in semiotica.
In relazione ad altri concetti
Dato, informazione, conoscenza e saggezza sono concetti strettamente correlati. Secondo un punto di vista popolare, i dati vengono collezionati e diventano informazione utile a prendere decisioni solo sopo che sono stati analizzati in qualche maniera.[5] Si potrebbe dire che l'informatività di un insieme di dati per una persona è direttamente proporzionale a quanto esso risulti inaspettato. La quantità d'informazione contenuta in un flusso di dati potrebbe essere caratterizzata dalla sua entropia.
La conoscenza è la consapevolezza che un'entità possiede del suo ambiente, i dati invece semplicemente comunicano quella conoscenza. Per esempio, un elemento in un database che specifica l'altezza del monte Everest è un dato che comunica un valore misurato precisamente. Questa misura potrebbe essere inclusa in un libro assieme ad altri dati sul monte Everest per descrivere la montagna in maniera utile a quelli che a quelli che desiderano decidere il metodo migliore per scalarla. La consapevolezza delle caratteristiche rappresentate da questi dati è conoscenza.
Quello di dato è comunemente considerato il concetto meno astratto, seguito da informazione e poi conoscenza come più astratti.[6] Secondo questa visione i dati diventano informazione per interpretazione; ad esempio l'altezza del monte Everest è generalmente considerata un dato, un libro sulle caratteristiche geologiche del monte Everest potrebbe essere considerato "informazione", e un libro guida per scalatori contenente informazioni pratiche sul metodo migliore per raggiungere il picco del monte Everest potrebbe essere considerato "conoscenza". Il termine "informazione" ha significati variegati che spaziano da usi quotidiani a usi tecnici. Inoltre è stato anche discusso di come questa visione inverta la relazione di emergenza tra dato e informazione, e informazione e conoscenza.[7] Beynon-Davies usa il concetto di segno per distinguere tra dato e informazione: un dato è una serie di simboli, mentre l'informazione si manifesta quando i simboli vengono usati per riferirsi a qualcosa.[8][9]
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Tipologie
Riepilogo
Prospettiva
I dati possono presentarsi sotto diverse forme e tipologie a seconda del loro contenuto e formato:
- Numerici: comprendono interi o numeri reali (e.g. valori di misura), che supportano operazioni aritmetiche entro certi limiti.
- Alfanumerici: includono insiemi di caratteri o stringhe (serie di caratteri alfanumerici), tipici dei testi o dei codici identificativi.
- Booleani: possono assumere solo i valori vero (
1
) o falso (0
), usati ad esempio nei calcoli logici.
- Grafici e multimediali: comprendono dati non strutturati come immagini, file audio e video, che non rientrano nei tipi di dato standard e richiedono formati specifici di codifica.
Informatica
In informatica il termine "dato" indica una qualsiasi entità che può essere elaborata o trasformata da un computer (o più in generale da un automa) per mezzo dell'esecuzione di un algoritmo. Nel caso particolare degli elaboratori digitali la forma più primitiva di dato è la cifra binaria, sulla quale sono basate tutte le altre tipologie.
I sistemi informatici, in quanto generalmente deputati all'elaborazione di grandi quantità di informazioni correlate, fanno largo uso di dati strutturati e più in generale di strutture dati. Rivestono evidentemente particolare importanza le grandi strutture dati ed i sistemi specializzati nella loro gestione come file system e DBMS.
Le memorie di massa consentono di salvare i dati in modo permanente, mentre il processo di registrazione dei dati in una memoria si chiama memorizzazione o archiviazione. Singoli dati o più spesso insiemi di dati possono essere conservati in file o nei database.
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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