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Dialetti italiani mediani

insieme di dialetti romanzi parlati in Italia centrale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Dialetti italiani mediani
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I "dialetti mediani" sono un gruppo di idiomi italoromanzi parlati in una fascia dell'Italia centrale comprendente la maggior parte del Lazio, tutta l'Umbria e la zona centrale delle Marche, oltre a piccole aree della Toscana e dell'Abruzzo.

Fatti in breve Parlato in, Regioni ...

L'espressione area mediana viene sovente utilizzata per indicare in senso stretto la fascia sud-orientale dei dialetti mediani, nel qual caso l'altra fascia, più prossima alla Toscana, viene invece indicata come area perimediana. Le due aree sono divise dalla linea Ancona-Roma.

Secondo la classificazione tradizionale dovuta a Giovan Battista Pellegrini[2][3] i dialetti mediani, i dialetti meridionali intermedi e i dialetti meridionali estremi fanno parte del gruppo centromeridionale.

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Estensione

Riepilogo
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I gruppi linguistici presenti in Italia:

     Lingua francoprovenzale

     Lingua occitana

     Lingue gallo-italiche

     Lingua veneta

     Dialetto sudtirolese

     Lingua friulana e lingua ladina

     Lingua slovena

     Dialetto toscano

     Dialetti italiani mediani

     Dialetti italiani meridionali

     Lingua siciliana

     Lingua sarda

     Lingua corsa

I dialetti mediani sono parlati nel Lazio (escluse le parti meridionali della provincia di Frosinone e della provincia di Latina), in Umbria, nella zona centrale delle Marche compresa fra il fiume Esino a nord ed il fiume Aso a sud (e quindi in gran parte della provincia di Ancona, nella provincia di Macerata e nella provincia di Fermo), in Toscana (nella parte meridionale della provincia di Grosseto) e in Abruzzo (in parte dell'Aquilano).

È un dialetto mediano il romanesco, che ha subito un'influenza da parte del toscano a partire dal Rinascimento, ed ha perduto molte delle caratteristiche mediane del romanesco antico.

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Fonologia

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Ad eccezione del margine meridionale, l'Area Mediana è caratterizzata dal contrasto tra /-u/ e /-o/ in fine di parola, che la distingue sia dall'Area Perimediana che dall'Italoromanzo meridionale. Un'altra isoglossa che corre lungo il confine tra le due aree, ma spesso lo oltrepassa in una direzione o nell'altra, è quella della sonorizzazione postnasale, come in [manˈt̬ellu]. Questa caratteristica è condivisa dall'Area Mediana con l'Italoromanzo meridionale.

L'Area Mediana è caratterizzata dai seguenti fenomeni:

Tra i mutamenti fonologici (o l'assenza degli stessi) che distinguono l'interezza o la maggior parte dei dialetti mediani da quelli toscani vi sono i seguenti, molti dei quali sono condivisi con l'Italoromanzo meridionale:

Hanno invece una diffusione limitata nell'Area Mediana i seguenti fenomeni:

  • Intorno a Cervara di Roma vigono le condizioni vocaliche dette appunto cervarole, ove /-u/ finale resta tale se la tonica è /a/, /i/ o /u/, altrimenti passa a /-o/.

Nel nord dell'area perimediana, si trovano taluni fenomeni galloitalici:

  • /a/ > /ɛ/ in sillaba aperta e accentata, come in /ˈpa.ne/ > /ˈpɛ.ne/, intorno a Perugia e a nord di essa.
  • Sonorizzazione intervocalica di /t/ in /d/ e degeminazione delle consonanti doppie intorno ad Ancona e ad ovest di essa.
  • Nelle aree summenzionate, mancanza o recente inversione di /nd/ > /nn/ e /mb, nv/ > /mm/, familiari al resto dei dialetti mediani.

I seguenti fenomeni riguardanti le vocali finali avvengono nell'Area Perimediana:

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Morfologia

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Sintassi

  • Costruzione stare a + infinito per il gerundio («sto a correre» per sto correndo).
  • Nell'Area Mediana, il possessivo è in genere obbligatoriamente dopo il nome.

Note

Bibliografia

Voci correlate

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