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Clorofillina
composto chimico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La clorofillina è un composto chimico di formula C34H31CuN4Na3O6[1] che in condizioni standard si presenta come un solido ceroso con una gamma di colori dal verde bluastro al verde scuro, a seconda del materiale di origine.[2]
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Caratteristiche strutturali e fisiche
È un derivato della clorofilla contenente sodio e rame.[3] Il composto risulta solubile in acqua e lievemente solubile in DMSO e metanolo.[4]
| N. di atomi pesanti | 45 |
| N. di donatori di legami a idrogeno | 3 |
| N. di accettori di legami a idrogeno | 10 |
| N. di legami ruotabili | 5 |
| N. di elementi stereogenici atomici non definiti | 2 |
| Massa monoisotopica | 618,2328765 u |
| Superficie polare | 164 Ų |
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Reattività e caratteristiche chimiche
Spettri analitici
Farmacologia e tossicologia
Effetti del composto e usi clinici
Viene utilizzata in alcuni prodotti farmaceutici alternativi per il trattamento e il controllo degli odori di ferite, lesioni e altre condizioni della pelle.[3] La clorofillina può anche legarsi a sostanze mutagene come il benzo(a)pirene aromatico policiclico e il dibenzo(a,i)pirene.[5]
Controindicazioni ed effetti collaterali
Può portare effetti di fotosensibilizzazione.[6]
Tossicologia
Applicazioni
Viene inoltre impiegata:
- come additivo alimentare[3]
- come colorante per cosmetici[8]
- come componente nei profumi[9]
- nella determinazione spettrofotometrica della Venlafaxina cloridrato
- nella sensibilizzazione di un elettrodo di vetro conduttivo con film di TiO2 per celle fotoelettrochimiche ibride
- come cromoforo nei gel termosensibili[5]
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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