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E quindi uscimmo a riveder le stelle

ultimo verso dell'Inferno dantesco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

E quindi uscimmo a riveder le stelle
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"E quindi uscimmo a riveder le stelle" (Inferno XXXIV, 139), è l'ultimo verso dell'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri. Dopo aver faticosamente attraversato la natural burella che collega l'Inferno alla spiaggia dell'Antipurgatorio, Dante e Virgilio alla fine contemplano lo stellato cielo notturno dell'altro emisfero: è un presagio del nuovo cammino di luce e di speranza dopo le tenebre precedenti, "come pura felicità dello sguardo".[1]

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Doré: E quindi uscimmo ...

Le stelle, osservava Attilio Momigliano,[2] sono la meta di Dante e per questo motivo ricorrono nel verso finale di ogni cantica della Commedia: una rispondenza che «non è pura simmetria, ma espressione del motivo ideale che corre attraverso il poema e lo innalza costantemente verso la meta».

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