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Prospettiva
Esther Stanhope
viaggiatrice e avventuriera britannica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Lady Esther Stanhope, talvolta indicata anche come Hester (1780 – giugno 1839), è stata una viaggiatrice e avventuriera britannica, divenuta famosa per le avventurose vicende della sua vita in medio oriente. Fu proclamata regina di Palmira da alcune tribù di beduini[1] prima di divenire una sorta di profetessa tra le comunità druse e in Libano. La Revue des Deux Mondes, nel 1845, la descrisse come «regina di Tadmor, maga, profetessa, patriarca, capo arabo, morta nel 1839 sotto il tetto del suo palazzo sgangherato e in rovina a Djîhoun, in Libano»[2].

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Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Esther Stanhope era figlia dello scienziato Charles Stanhope, III conte di Stanhope e di Hester Pitt, sorella del primo ministro britannico William Pitt il giovane. «Giovane, bella e ricca», secondo la descrizione di Lamartine in Le Voyage en Orient, ella viaggiò in Europa a partire dal 1806 prima di visitare il medio oriente: Gerusalemme, Damasco, Aleppo, Homs, Baalbeck e Palmira. Lamartine scrisse: «… numerose tribù erranti di arabi che avevano facile accesso a queste rovine, si sono riuniti intorno alla sua tenda, in numero di quaranta o cinquanta mila, e incantati dalla sua bellezza, dalla sua grazia e magnificenza, la proclamarono regina di Palmira, ed ella in cambio sottoscrisse un documento secondo il quale ogni europeo, sotto la sua protezione, avrebbe potuto tranquillamente venire a visitare il deserto e le rovine di Baalbek e di Palmira, a condizione di impegnarsi a pagare un tributo di mille piastre». Come regina di Palmira fu considerata una novella Zenobia.
Dopo molti viaggi e avventure, Lady Esther si stabilì nel paese dei drusi. Secondo Lamartine, il pascià di San Giovanni d'Acri, Abdala Pasha, le concesse il villaggio di Djîhoun, dove, sulle alture solitarie delle montagne del Libano, ella si fece costruire un palazzo con giardino. A seguito delle folli spese finì in rovina, ma acquisì presso i drusi fama di "profetessa"[3]. Lamartine descrive il suo dialogo con lei, durante il quale ella raccontò della sua fede, una miscela di cristianesimo e di tradizioni orientali.
Morì in miseria, nel suo palazzo diroccato, nel giugno del 1839.
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Memorie di Lady Stanhope
Lady Ester Stanhope fu la fonte di ispirazione esplicita del personaggio di Althestane Orlof nel romanzo di Pierre Benoît La Châtelaine du Liban (1924).
Ascendenza
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
8. James Stanhope, I conte Stanhope | 16. lord Alexander Stanhope | ||||||||||||
17. Catherine Burghill | |||||||||||||
4. Philip Stanhope, II conte di Stanhope | |||||||||||||
9. Lucy Pitt | 18. Thomas Pitt | ||||||||||||
19. Jane Innes | |||||||||||||
2. Charles Stanhope, III conte di Stanhope | |||||||||||||
10. Charles Hamilton, lord Binning | 20. Thomas Hamilton, VI conte di Haddington | ||||||||||||
21. lady Helen Hope | |||||||||||||
5. Grizel Hamilton | |||||||||||||
11. Rachel Baillie | 22. George Baillie | ||||||||||||
23. Grizel Hume | |||||||||||||
1. lady Esther Stanhope | |||||||||||||
12. sir Robert Pitt | 24. Thomas Pitt (= 18) | ||||||||||||
25. Jane Innes (= 19) | |||||||||||||
6. William Pitt, I conte di Chatham | |||||||||||||
13. Harriet FitzGerald-Villiers | 26. hon. Edward FitzGerald-Villiers | ||||||||||||
27. Catherine FitzGerald | |||||||||||||
3. lady Hester Pitt | |||||||||||||
14. sir Richard Grenville | 28. Richard Grenville | ||||||||||||
29. Eleanor Temple | |||||||||||||
7. Hester Grenville, baronessa Chatham | |||||||||||||
15. Hester Grenville, I contessa Temple | 30. sir Richard Temple, III baronetto | ||||||||||||
31. Mary Knapp | |||||||||||||
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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