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Europa a più velocità
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L'Europa a più velocità o l'Europa a due velocità (chiamata anche Europa a geometria variabile) è l'idea che differenti parti dell'Europa dovrebbero integrarsi a differenti livelli a seconda della situazione politica ed economica in ciascun Paese.

Storia del termine
L'espressione Europa a geometria variabile venne introdotta nel maggio 1980 in un convegno organizzato a Roma dalla rivista Mondoperaio dal socialista francese Jacques Delors.[1]
Le ragioni e l'attualità del concetto
Riepilogo
Prospettiva
Il concetto è stato dibattuto per anni nei circoli politici europei, come un modo per risolvere alcune questioni istituzionali. Il concetto è che più sono i membri nell'unione, più difficile diventa raggiungere il consenso nelle varie questioni e meno probabile è che tutti vogliano avanzare alla stessa velocità nei vari campi.
Forme intermedie potrebbero essere limitate ad alcune aree di stretta cooperazione, come in alcuni esempi storici riportati di seguito. Oggi è anche possibile per un minimo di nove stati membri dell'UE usare la Cooperazione rafforzata, ma questa nuova procedura è stata usata solo una volta. Una seconda proposta, un brevetto europeo unificato, è giunta a compimento (nel dicembre 2010) ma con due stati (Italia e Spagna) sfavorevoli.[2]
Quest'idea è stata recentemente rivista a causa di veri eventi, come per esempio:
- l'Euro con 20 stati membri dell'UE e un altro in ERM II, candidato all'ingresso. Tutti gli stati tranne due (Danimarca e Regno Unito) hanno deciso di aderire con un trattato ma uno dei paesi firmatari, la Svezia, non ha compiuto passi avanti per fare ciò.
- il trattato di Schengen che prevede una frontiera esterna comune per tutti gli stati dell'UE e l'assenza di controlli alle frontiere tra gli stati membri, (attualmente non include Cipro e Irlanda ma include quattro stati terzi, Svizzera, Liechtenstein, Islanda e Norvegia). Si sente spesso dire che l'Irlanda abbia deciso con riluttanza di rimanere fuori dal trattato per evitare la creazione di un confine fisico tra la Repubblica e l'Irlanda del Nord, poiché il Regno Unito si è rifiutato di firmare.[3]
- Altre iniziative limitate ad alcuni stati, come ad esempio l'European Defence Initiative e il Trattato di Prüm.
- L'allargamento dell'UE a 28 stati, con la prospettiva dell'adesione di altri stati (tra cui Turchia e Islanda).
- il Consiglio d'Europa, composto da 47 stati membri.
- la Convenzione Europea che portò alla nascita della Costituzione Europea, firmata nel 2004 dai 25 Capi di Stato, ma che non fu ratificata da tutti i parlamenti nazionali o dalle varie assemblee nazionali e quindi fallì.
- diverse posizioni tra i membri dell'UE su alcune questioni diplomatiche e militari estere.
L'Economist in un articolo del 2004 paragonò le variazioni dell'Europa ad un lago avente molte aree profonde (aree nelle quali gli stati sono simili) e molte parti poco profonde (aree nelle quali gli stati hanno differenze maggiori).[4]
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Panoramica dei gradi d'integrazione per stato
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Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
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