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Ferminia cerverai
specie di animali della famiglia Troglodytidae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Lo scricciolo di Zapata (Ferminia cerverai Barbour, 1926) è un uccello della famiglia dei Trogloditidi originario di Cuba. È l'unica specie nota del genere Ferminia Barbour, 1926.[2].
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Descrizione
Lo scricciolo di Zapata misura circa 16 cm di lunghezza; ha il piumaggio quasi completamente marrone, segnato da strisce nere sulle regioni superiori, e le regioni inferiori di colore grigiastro. La coda è lunga.
Il suo canto è simile a quello dello scricciolo delle case, in quanto è acuto ed elevato; è stato descritto come un «fischio musicale preceduto da una note gutturale, emesso in serie di tre o quattro frasi».
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Distribuzione e habitat
Lo scricciolo di Zapata è endemico della omonima palude, posta nelle regioni meridionali di Cuba.
L'habitat dello scricciolo di Zapata è costituito generalmente dalle paludi di acqua dolce e dalle savane di pianura con macchie sparse e alberi bassi.
È stato descritto per la prima volta dal naturalista americano Thomas Barbour[3], che le dette il nome scientifico cerverai in onore del suo scopritore, Fermín Zanón Cervera, uno spagnolo rimasto a Cuba dopo il termine della guerra ispano-americana e divenuto naturalista di professione. Cervera aveva accompagnato Barbour durante alcune precedenti visite a Cuba, e quando quest'ultimo udì voci riguardanti la presenza di strani uccelli nell'area di Zapata inviò lo spagnolo a effettuare una serie di viaggi nella regione; fu proprio nel corso di uno di questi viaggi che venne scoperto lo scricciolo[4].
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Biologia
Si nutre di insetti, ragni, piccole chiocciole, lucertole e bacche. Di solito costruisce il nido tra i cespi di falasco. Si ritiene che nidifichi tra gennaio e luglio.
Conservazione
La IUCN Red List classifica F. cerverai come specie in pericolo di estinzione (Endangered).[1] Le principali minacce per lo scricciolo di Zapata sono gli incendi che scoppiano durante la stagione secca, la bonifica delle zone umide, la distruzione dell'habitat dovuta alle pratiche agricole e la predazione da parte delle manguste e dei ratti introdotti dall'uomo. La popolazione viene stimata sui 600-1700 esemplari.
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Note
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