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Foco
personaggio della mitologia greca, figlio di Eaco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Foco (in greco antico: Φώκος?, Phṑkos) è un personaggio della mitologia greca. Fu un principe di Egina.
Genealogia
Figlio di Eaco[1][2] e della nereide Psamate,[1][2] sposò Asteria[3] (od Asterodia) che lo rese padre di Criso[3] e Panopeo.[3]
Mitologia
Riepilogo
Prospettiva
Foco, per la sua bellezza e bravura nelle gare atletiche godeva dei favori del padre Eaco,[1] ed un giorno viaggiò da Egina verso le terre in seguito chiamate Focide, con l'intento di stabilirvisi lui stesso. Iaseo (probabilmente un abitante del luogo) lo acculse e gli diede dei doni tra i quali c'era un anello con sigillo compsto da una pietra incastonata nell'oro.[4]
Ma Foco tornò ad Engina quando il fratello Peleo aveva già progettato di ucciderlo[4] e la sua matrigna Endeide, temendo che il re scegliesse Foco come erede al trono e non i suoi figli (Peleo e Telamone), li convinse ad ucciderlo[5] e costoro sfidarono Foco ad una gara di pentathlon dove fu colpito a morte da un disco lanciato da Telamone[1] (o da Peleo).[5] I due nascosero il corpo di Foco in un bosco, ma il corpo fu trovato ed Eaco li cacciò via entrambi[1]
Secondo Diodoro Siculo, fu Peleo a lanciare il disco che uccise Foco ma il lancio non fu intenzionale.[6]
Secondo Pausania e Diodoro Siculo, Foco fu ucciso da Peleo con un disco che lo colpì accidentamente,[5][6] Giovanni Tzetzes aggiunge però che Telamone lo colpì alla schiena con una spada.[7]
Pausania racconta anche che la Focide non prese il nome da questo Foco ma da Foco[8] figlio di Ornizione e che i figli del Foco a cui è riferita questa voce (Criso e Panopeo) si stabilirono in Focide successivamente alla morte del padre.[9]
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Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
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